Il Segreto per essere un' Artista


La soglia dell' immaginazione


I buoni maestri d’arte non sono mai troppo categorici,
anzi generalmente sono quelli che invitano a diffidare di ogni ricetta preconfezionata e di ogni formula “corretta”.

Le proporzioni più esatte, i pesi e gli equilibri più delicati non derivano da calcoli cerebrali o da deduzioni calibrate, ci sono proporzioni che non si possono calcolare, calibrature che non si trovano già pronte.

Un’artista dipende dall’ispirazione, non può razionalizzare tutto.
Una coscienza eccessiva, una iper riflessione quando è innecessaria non può che pregiudicare l’opera, lo stesso accade con lo spettatore, per ricevere l’opera non deve essere troppo analitico.

“Leonardo da Vinci, grande e poliedrico maestro, inventò un sistema, o meglio una scala di cucchiaini per dosare i vari colori, si doveva realizzare così un’ armonia meccanica. Un suo allievo si torturò inutilmente per usare questo sistema e, disperato per gli insuccessi, chiese ad un collega come facesse il maestro. <<il maestro non lo usa mai>> fu la risposta”.
(Tratto da « Il cavaliere azzurro » di Vasilij Kandinskij, Franz Marc)

La sensibilità innata d’arte è appunto il talento evangelico, che non deve essere sotterrato, l’artista che non sfrutta le sue doti è un servo inutile.

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