L'amore è tra tutte, la scommessa più grande,
la sfida della vita per eccellenza sulla quale puntare tutte le nostre fiches
di giocatori; ma il gioco vale la candela? Dove trovare il coraggio o l'incoscienza per un azzardo simile?
Scrive Edgar Lee Master nell'Antologia di Spoon
River "Soltanto un chimico può dire, e non sempre, che cosa uscirà dalla
combinazione di fluidi o di solidi. E chi può dire come uomini e donne
reagiranno fra loro, e quali bambini nasceranno?"
Il chimico di Edgar Lee Master è ossessionato
dalla ricerca e dominato dalla passione per la propria professione; non crede
nell'amore ma conosce la legge che ha potuto sposare l'ossigeno con l'idrogeno
senza farli scoppiare.
Vive quindi nel tormento di chi ritiene
impossibile questa armonia tra le persone, così decide di rimanere solo.
De Andrè ispirandosi alla poesia di Edgar Lee
Master ha scritto questa bellissima canzone:
"Da chimico un giorno avevo il potere
di sposare gli elementi e di farli reagire,
ma gli uomini mai mi riuscì di capire
perché si combinassero attraverso l'amore.
Affidando ad un gioco la gioia e il dolore...
Ma guardate l'idrogeno tacere nel mare
guardate l'ossigeno al suo fianco dormire:
soltanto una legge che io riesco a capire
ha potuto sposarli senza farli scoppiare.
Fui chimico e, no, non mi volli sposare.
Non sapevo con chi e chi avrei generato:
Son morto in un esperimento sbagliato
proprio come gli idioti che muoion d'amore.
E qualcuno dirà che c'è un modo migliore".
Un pittore si pone difronte alla natura come un chimico che studia la materia, come uno scienziato che analizza e approfondisce le leggi della natura; tutto in natura è ordinato esteticamente, la bellezza è relazione, giusta proporzione tra le parti, armonia tra elementi contrari e opposti che convivono miracolosamente e apparendo conciliati danno vita alla meraviglia del mondo.
Capita all'artista, come al chimico di Edgar
Leemaster, di trascorrere la vita cercando la bellezza nelle leggi della natura
e di perdere la bellezza delle relazioni affettive fino al cieco e disperato
cinismo della solitudine più completa!
Baudelaire, principe dei "poeti maledetti", scrive nel suo “Inno alla Bellezza” : “vola al tuo lume la falena accecata, crepita, arde e loda il fuoco onde soccombe…”
L’artista descritto da Baudelaire è la falena,
una falena notturna, talmente attratta dalla luce del lume che non può fare a
meno di avvicinarsi e avvicinarsi fino a bruciare e morire nell’estasi
contemplativa, sacrificando tutto per seguire la bellezza.
Anche Agostino di Ippona come Baudelaire e come
il chimico di Edgar Lee Master, racconta di aver perso la bellezza inseguendo
la bellezza, nelle "Confessioni" ne parla mirabilmente:
"Avevo infatti le spalle rivolte contro la
luce e il volto verso le cose illuminate per cui il mio stesso volto, con cui
contemplavo le cose illuminate, non riceveva luce. Che vantaggio traevo io a
quei tempi dall'avere un'intelligenza agile mentre però nella scienza della pietà
erravo in maniera deforme?"
Queste ultime parole riassumono con estrema
lucidità la condizione di inganno di moltissimi artisti e poeti; quanti poeti
sanno cantare o dipingere l'amore senza conoscere e vivere l’amore!
Recentemente ho letto un bellissimo libro sulla
vita di Lorenzo Milani, il quale dopo aver lasciato l'Accademia delle Belle
Arti per entrare in seminario, trova il tempo per andare a trovare il suo
maestro di pittura Staude, che gli chiede, perplesso, il motivo della sua
scelta di farsi prete:
"È tutta colpa tua - risponde il giovane
Milani... Perché tu mi hai parlato della necessità di cercare sempre
l'essenziale, di eliminare i dettagli e di semplificare, di vedere le cose come
un'unità dove ogni parte dipende dall'altra... A me non bastava fare tutto
questo su un pezzo di carta. Non mi bastava cercare questi rapporti tra i
colori. Ho voluto cercarli tra la mia vita e le persone del mondo. E ho preso
un'altra strada."
Lorenzo Milani ha scelto di essere artista
della vita, non gli bastava più essere solo un buon pittore. Non
accontentiamoci di vivere la vita a servizio dell'arte, mettiamo invece l'arte
a servizio della vita!
La risalita dalla bellezza sensibile alla
bellezza delle virtù, delle realtà spirituali, fino alla sorgente della
Bellezza, permette all'anima di essere sempre più bella, tanto da diventare
simile a Dio. Questa è l'opportunità sovraumana del genere umano!
L’amore è la legge che riesce a sposare l’idrogeno e l’ossigeno
senza farli scoppiare!
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