Concertino di Inizio Anno

           
                    CONCERTINO DI INIZIO ANNO
                       e Mostra di Pittura



Giovedì 4 gennaio 2018

Presso Nvmen Space Gallery: Via Capo d'Africa, 9 - Roma

Apertura Mostra: ore 18:00

     Chitarra e voce di Francesco Astiaso Garcia: ORE 19.30
sarà presente il servizio Cocktail Bar


La musica e la bellezza sono capaci di distoglierci dall’affarismo materiale che ci abbassa e ci toglie la gioia; la musica ci scuote, ci strappa all’accomodamento del quotidiano e ci spinge verso l’alto.
La gioia che scaturisce dalla vera bellezza ci guarisce dal ripiegamento in noi stessi.

Pavel Florenskij sottolinea che lo scopo dell'arte è sollevare l'umanità verso il mondo spirituale: se questo non si attua nella valutazione o nella sensibilità di chi guarda, l'arte resterà solo "una remota sensazione dell'oltremondo, come le alghe ancora odorose di iodio testimoniano del mare".

La funzione guaritrice della bellezza emerge sin dai tempi antichi. 
Nel primo libro di Samuele, al re Saul viene proposta una terapia musicale di fronte ai turbamenti di spirito. Per Saul trovarono un cantore d’eccezione che sarebbe divenuto il suo successore.
“Quando dunque lo spirito sovrumano investiva Saul, Davide prendeva in mano la cetra e suonava: Saul si calmava e si sentiva meglio e lo spirito cattivo si ritirava da lui.”

Siamo circondati da gente che non ha più nulla da cantare forse perché ha smesso anche di sorridere.
Archiviato ogni legame trascendente, verso l’alto e verso l’altro, prigioniero del proprio individualismo, l’uomo moderno non trova più cetre in grado di scuoterlo dal torpore.
Forse il più grande dei mali di oggi, prima ancora del cancro o dell'indigenza economica è la depressione, la nausea, il non senso o male di vivere.

Siamo capaci di gridare quando la nostra squadra segna un goal e non siamo capaci di uscire dal nostro contegno ed emozionarci come bambini davanti alla bellezza del mondo.

Persino un ateo radicale come Emil Cioran era strattonato dalla musica verso Dio:
"Quando voi ascoltate Bach, vedete nascere Dio...Dopo un oratorio, una cantata o una Passione, Dio deve esistere...Pensare che tanti teologi e filosofi hanno sprecato notti e giorni a cercare prove dell'esistenza di Dio, dimenticando la sola!"

Dobbiamo fare di tutto perché il mondo ricominci a cantare risvegliandosi dalla tristezza e ritrovi il cammino verso la nobiltà d'animo, la verità e la bellezza.

Gli artisti sono come emissari di un altro
mondo; diffondono la notizia di un altro regno mediante le loro opere.
Ascoltando la musica piangiamo, perchè la musica ci lascia scorgere l'enigma della riconciliazione infinita
che non viviamo ancora, ma a cui aneliamo dal profondo del cuore.
Rivela le ferite irrisolte, le questioni in sospeso, le incongruenze e incoerenze della vita. 
La musica guarda ad un ideale di ricongiungimento,
di rincontro amoroso. La musica ci fa percepire l'assenza di bontà, di unità,
di bellezza e di armonia che è nel mondo, che è nel nostro essere e,
avvertendo questa assenza, scoppiamo a piangere.
L' assenza è ciò che non c'è ma che c'era(F. Torralba)

                   Francesco Astiaso Garcia


 Questa sarà la scaletta della serata:

 
     - La llorona (Chavela Vargas)                                     - El Talisman  (Rosana)

     - Malagueña (Chingon)                                              - Sube a nacer  (Pablo  Neruda)                                   
     - Nicola and Bart (Ennio Morricone)                         - In to the wilde  (Eddie Vedder)

     - Todo Cambia (Mercedes Sosa)                               - Una rosa es una rosa  (Mecano)

     - Patience  (Guns and Roses)                                     - Guantanamera  (Josè Martì)

     - Sòlo le pido a Dios  (Leòn Gieco)                            - Gracias a la vida  (Violeta Parra)

     - Dance me to the end.. (Leonard Cohen)                   - Please, Please   (The Smiths)

     - Me calaste hondo (Bunbury)                                     - Un chimico  (De Andrè)

    - La città vecchia  (De Andrè)                                       - La Tormenta  (Bob Dylan)

     - A mi manera  (Frank Sinatra)                                   - Il Funambolo  (Ratti della Sabina)

    -  If   (Pink Floid)

Il Tempo

Il tempo è denaro, se quello che conta sono i soldi,
il tempo è arte se quello che conta è la bellezza. 

l'ora dell'arte (di Francesco Astiaso Garcia)



 
  
La meridiana

Cieli Nuovi e Terra Nuova


 

PROROGATA FINO AL 31 GENNAIO

 Cieli Nuovi e Terra Nuova

di Francesco Astiaso Garcia

a cura di Francesca Violo 

 

Inaugurazione: Venerdì 22 Dicembre - ore 18:30

Numen Space: Via Capo d’Africa, 9 - Roma

Apertura Mostra: dal 22 Dicembre al 31 Gennaio 2018

 Dal martedì al sabato dalle 8:00 alle 24:00, domenica e lunedì dalle 8:00 alle 18:00

 

 E' qui che la vita dell'uomo giunge alla dignità di essere pienamente vissuta; poichè qui contempla il divino nella purezza della bellezza stessa, e attraverso la contemplazione diviene immortale(Platone)



Il paesaggio esprime le forme e le tensioni di tutto l'universo, l’armonia tra queste tensioni si manifesta attraverso la bellezza, nelle leggi fondamentali della natura, nella logica che noi decifriamo dallo studio di queste leggi.

Tutto in natura è ordinato esteticamente, la bellezza è relazione, giusta proporzione  tra le parti, armonia di contrari. La bellezza non è quindi assenza ma equilibrio di contrasti. Anche il caos in natura si ordina esteticamente. Tutto in natura tende alla bellezza.



Il mondo non è tenuto ad essere bello, la Bellezza della natura non è frutto del caso, ogni cosa nel creato valorizza la bellezza dell'altra; la morbidezza delle nuvole esalta l'azzurro terso del cielo, ad una superficie liscia corrisponde una superficie mossa, il verde delle foglie canta il rosso lucente dei papaveri, ogni colore brilla accanto al suo complementare. La scienza dice che ci sono infinite tonalità di rosso, a ciascun rosso, a ciascun tono, corrisponde un suo complementare preciso.Un pittore, si pone di fronte alla natura come un chimico che studia la materia, come uno scienziato che analizza e approfondisce le leggi della natura.

L’artista deve essere dotato di una capacità di guardare in una maniera straordinariamente intensa, di una forma di vedere in contemplazione non limitata alla superficie tangibile della realtà, ma in grado di percepire più in la delle semplici apparenze. La bellezza è la prova che il mondo è frutto d’amore.



Scrive Walter Benjamin: “La natura è un insieme di simboli e geroglifici che il poeta interpreta e traduce, egli è il decifratore del linguaggio segreto dell’Universo”. La bellezza è il linguaggio segreto dell'Universo, la logica che accomuna scienziati e artisti, la logica che decifriamo dall’osservazione delle leggi fondamentali della natura.

Ogni opera d'arte autentica, astratta o figurativa, antica o contemporanea, è un de-ja-vù della natura. In natura non esiste l’astratto e il figurativo, qual'è l'arte astratta e quale quella figurativa?

Non vi pare che in entrambi i casi il desiderio sia quello di essere fedeli alla natura con le sue leggi e le sue relazioni che possiamo trovare indifferentemente in un volto, o nei dettagli di una foglia, nel nudo di donna o  nella buccia di una mela! Il canone nell'arte dobbiamo considerarlo una scoperta e non un'invenzione, una verità obiettiva piuttosto che un espediente umano.

Sono tante le forme di pregiudizio sull’arte moderna, specialmente sulla pittura astratta, ma vi siete soffermati mai nelle immagini della terra vista dai satelliti, o nei particolari di una pietra, dei muschi o delle conchiglie? Tutta l’arte contemporanea è nella natura. L’arte è lo splendore della bellezza, la bellezza è lo splendore della verità; ogni artista copia la natura anche senza saperlo. Questo eco, questa sintonia, questa risonanza con il creato è il segreto dell’arte!

Un bagliore del mistero divino è presente in tutto ciò che esiste, lo vediamo risplendere in una rosa, in una farfalla, in un ramo; tutto possiede una potenza rivelatrice!
Fare arte significa rivelare il cielo sulla terra in attesa di "cieli nuovi e terra nuova".

Tutto ciò che esiste porta in qualche modo l'impronta del cielo.

La bellezza provoca un'emozione estetica, una sensazione di piacere; l’umana esigenza della bellezza implica l'esistenza di una Bellezza ultima, lo spettacolo naturale è segno, analogia e prova che l'anima è destinata allo splendore dell'immortalità. L’arte è la finestra che ci permette di intravedere questo splendore.

La mostra “Cieli Nuovi e Terra Nuova” è un invito alla contemplazione per arrivare a percepire con occhi nuovi l'abbondante ricchezza di tutta la realtà visibile.

Per fare questo occorre una coscienza più intensa, una comprensione più acuta e perspicace, un'apertura maggiormente paziente verso le realtà silenziose e discrete.
Nei  paesaggi della mostra l'uomo appare assente solo ad uno sguardo superficiale perchè di fatto l'uomo è ovunque presente, questa natura è vissuta o sognata da lui.

                                                     Francesco Astiaso Garcia


 “E' questo mirabile e immortale istinto del Bello che ci fa considerare la terra e i suoi spettacoli come una visione, come una corrispondenza del cielo. La sete insaziabile di tutto ciò che è al di là e che rivela la vita, è la prova più evidente della nostra immortalità”. (Baudelaire)