CANTO alla DONNA


Questa video, realizzato assieme all'amico Mark Farrugia, è una celebrazione della donna, della sua bellezza, della sua grazia, un Canto al femminino; il mondo ha bisogno di voi donne per non cedere alla disperazione!

Scrive Goethe: “Tutto ciò che passa non è che un simbolo, l’eterno femminino ci trae in alto accanto a sé”.

Quanto è bella questa associazione tra il femminino e l’eternità! Amore e donazione di sé costituiscono l’eterno femminino, l’essenza della femminilità. La donna in virtù delle sue qualità femminili risveglia lo spirito sopito, attira l’uomo al cielo e gli indica la sua più autentica natura e dignità. Il suo sguardo è capace di spostare gli orizzonti dell’umanità nel verticale e di rendere l’uomo più umano. Solo lei sa donare la sua vita con quella totalità che è propria delle donne. Non si può parlare di un occhio limitandoci a descrivere l’iride, la retina e la pupilla senza parlare della vista; così non si può parlare di una donna e del suo corpo, senza parlare anche del femminino, dell’essenza della sua anima. Sono affascinato dalle profondità spirituali della donna, dagli abissi della sua anima, da tutto ciò che in lei è invisibile agli occhi. Da anni cerco la maniera di rappresentare la donna in modo da fissarne sulla tela l’essenza spirituale. Santa Teresa d’Avila, in uno dei suoi scritti, lancia una vera e propria sfida agli artisti: “L’amore ha impresso nella mia anima un’immagine di te Altissimo, così bella, che nessun pittore, per quanto sapiente, sarebbe capace di rappresentare”. Come fare attraverso la pittura a rendere visibile la bellezza che non passa, l'eternità, il mondo interiore della donna? Il mio linguaggio estetico è un tentativo. La sfida è grande, rivelare il femminile come un'unità di corpo e spirito, luogo d’incontro tra la natura celeste e la natura terrena. La pittura mi permette di portare lo spettatore verso una dimensione più profonda cercando una sintesi tra la modernità e la tradizione, tra i canoni della bellezza classica e le avanguardie della pittura del nostro tempo. Per mezzo del disegno e della forma cerco la rappresentazione anatomica della donna e attraverso la pittura astratta ed informale cerco la fisiognomica, i moti dell’animo, il suo mondo interiore. I volti che dipingo sono trasparenti quasi eterei, cerco un equilibrio tra il nascondere e il rivelare che conferisca al ritratto fragilità e leggerezza. L’evanescenza è il simbolo dell’irraggiungibile. Sarebbe bello se dopo la visione di questo video, ciascuno di noi, tornando a casa, rivolgerà alla propria amata le parole del poeta Gibran: "Gli altri uomini vedono in te una bellezza che dileguerà più veloce dei loro anni.
Ma io vedo in te una bellezza che non svanirà, e nell' autunno dei tuoi giorni quella bellezza non avrà timore di guardarsi nello specchio, e non ne riceverà offesa. Solo io amo in te ciò che non si vede."

Il Battesimo di Santiago

 


l'8 gennaio scorso, nel giorno della festa del battesimo del Signore, è stato battezzato nostro figlio Santiago da Papa Francesco, nella Cappella Sistina, un vero regalo di Dio.

 

Il Papa come successore di Pietro ha ricevuto da Cristo il compito di confermare i fratelli nella fede e noi confermati nella fede da Papa Francesco trasmettiamo la fede ai nostri figli: è un meraviglioso passaggio di testimone che da Cristo arriva fino a noi, qui, oggi.

 

In questo fondamentale compito della trasmissione della fede ai figli mi sento debolissimo e inadeguato ma sono certo che la grazia del Signore colmerà le mie mancanze e contraddizioni, e questo mi dà una grande pace. Secondo Anassimandro ogni nascita deve pagare il prezzo dell’ingiustizia che inevitabilmente produce, Cristo ha pagato per noi questo prezzo; siamo tutti debolissimi e nasciamo con una natura umana decaduta, contaminata e imperfetta.

 

Come genitori cristiani non possiamo limitarci ad insegnare loro a pregare, dobbiamo essere testimoni credibili. Vivere il battesimo ogni giorno significa rivestirci di Cristo che ci guarisce dal ripiegamento in noi stessi, ci distoglie dall’affarismo materiale che sempre ci circonda, ci abbassa e ci toglie la gioia ci strappa alla rassegnazione, all’accomodamento del quotidiano e ci spinge verso l’alto e verso l’altro.

Ha scritto San Giovanni Paolo II: "L’uomo non è lasciato solo a tentare in mille modi spesso frustrati un'impossibile scalata al cielo Egli versa la divinità nel cuore malato dell'umanità

 

Mi colpisce che il sigillo del Battesimo non viene cancellato da nessun peccato, sebbene il peccato impedisca al Battesimo di portare frutti di salvezza. In quest’ottica è ancora più chiara la Misericordia di Dio che solo desidera per noi un’esistenza libera, piena di senso che porti frutto, fuori da leggi e moralismi, per questo il battesimo è un dono e non presuppone meriti umani.

San Gregorio da Nizza diceva che Dio non ci comanderebbe di volare se non ci avesse fornito al contempo un paio di ali.



“Tale realtà stupenda di essere figli di Dio comporta la responsabilità di seguire Gesù, il Servo obbediente, e riprodurre in noi stessi i suoi lineamenti: cioè mansuetudine, umiltà, tenerezza. E questo non è facile, specialmente se intorno a noi c’è tanta intolleranza, superbia, durezza. Ma con la forza che ci viene dallo Spirito Santo è possibile!”