Ci Vuole un Fiore (Performance di pittura dal vivo)

Mercoledì prossimo 13 giugno nel giardino Leone Capitanata 
(via di Pietralata 306, angolo via dei Durantini) 
alle ore 18:30 circa, realizzeremo una performance di Street Art per la riqualificazione della decadenza urbana nel contesto di PIETRALARTE 2018.

Dipingeremo un muro di circa 30 metri quadrati che affaccia su una scuola e una casa di riposo per anziani   
  
   con:                          Turi Sottile 
                                    Cristiano Quagliozzi 
                                    Francesco Astiaso Garcìa 
                                    Gio Montez 



All'evento saranno presenti i partner  di PIETRALARTE 2018 per la presentazione delle rassegne musicali e delle attività culturali e dei centri estivi per bambini e genitori. 

La performance si chiamerà "Ci vuole un Fiore"

L'arte è il fiore che salva l'uomo dal non senso e dall'assurdo.
La bellezza da sola non fa le rivoluzioni ma arriva il giorno in cui le rivoluzioni hanno bisogno della bellezza. Questo mondo ha bisogno di bellezza per non sprofondare nella disperazione; 

Ma qual'è questa bellezza per cui il mondo si salva?
La bellezza nella quale s'incarna il senso della vita che non perisce.

Dovunque c'è avidità, egoismo, guerra e divisione...questo dà la misura della lotta che attraverso la bellezza stiamo conducendo, si tratta di salvare l'umano nell'uomo, di salvare il senso stesso della vita umana contro il caos e l'assurdo.

La bellezza può lasciar trasparire qualcosa della speranza che è più grande della sofferenza e della decadenza.
L'arte può riuscire ad indicare il bisogno insopprimibile di qualcosa, che dia senso all'effimero ed altrimenti assurdo agitarsi dell'uomo nel tempo e nello spazio.

Recentemente ho rivisto il film "i cento passi" e mi ha colpito moltissimo uno dei dialoghi del protagonista, Peppino impastato in cui parla della bellezza: 

"La Bellezza è importante, non ci vuole nulla a distruggere la Bellezza... e allora invece della lotta politica, la coscienza di classe, tutte le manifestazioni 
e 'ste fesserie, bisognerebbe ricordare alla gente cos'è la bellezza, aiutarla a riconoscerla, a difenderla". 

Alla performance seguirà l'Open-BARBECUE, vi aspettiamo numerosi!!!!

GIO MONTEZ


TURI SOTTILE


CRISTIANO QUAGLIOZZI

FRANCESCO ASTIASO GARCIA

"Non portiamo l'arte in strada ma trasformiamo la strada in opera d'arte" (Gio Montez)
Una manifestazione artistica e culturale non convenzionale fra Giugno e Settembre 2018 che prevede 5 mostre d'arte, una rassegna musicale, oltre 40 performers da tutto il mondo, attività laboratoriali e per-corsi d'arte che si diramano per il quartiere .  
Prendi un MAP-Magazine e parti alla scoperta del tesoro nascosto di via di Pietralata!



h 18:00 CONFERENZA STAMPA PIETRALARTE 2018
h 19.00 INTERVENTO DI STREET ART " Ci vuole un fiore"

h 20.00 Open-BARBECUE con chitarra

Atelier, Luogo di Restituzione e Condivisione

Picasso amava ripetere che l'arte è caratterizzata da due tempi, quello della pienezza e quello della restituzione.

L'artista deve assorbire vita e bellezza come una spugna, deve viaggiare, perdersi per le strade del mondo, leggere libri, parlare con sconosciuti, vivere drammi, gioie e profondi cambiamenti, raggiungendo così uno stato di pienezza.
Solo allora potrà entrare nella fase della restituzione condividendo nella creazione l'intensità dell'esperienza, dei sogni e della conoscenza.

L'Atelier è il luogo della restituzione, luogo di rifugio e di ritiro dagli affanni del mondo, luogo di silenzio e di raccoglimento; Nello studio di un artista il tempo sembra sospeso.

L'Atelier è il luogo della creazione per eccellenza, spazio della mente, dove il sogno diventa materia e la materia sogno, ma anche spazio per il gioco.

L'atelier è il luogo d'origine dell'opera d'arte, ma anche  il luogo dove si conservano le opere in attesa della vendita e delle esposizioni nei musei e nelle gallerie.

Possiamo considerare l'atelier come un autritratto biografico dell'artista attraverso lo spazio; la forma e l'arredo si configurano adeguandosi alla fisionomia ai moti dell'animo di chi lo abita. Così lo studio di Bacon è un ammasso dilagante, quello di Calvino di un rigore ascetico.

L'atelier è anche spazio di socialità, l'artista invita ad accomodarvisi i mercanti, i collezionisti e visitatori.
Qui si incontrano committenti, viaggiatori e altri artisti con cui confrontarsi e scambiare idee e progetti; come succedeva tra gli intellettuali nei caffè nella Parigi di fine ottocento.
Un po’ officina e un po’ museo, un po’ fabbrica e un po’ salotto; L'artista deve dividere il proprio tempo tra cavalletto, colori, e relazioni sociali per diffondere il proprio lavoro e procacciarsi sempre nuove commissioni.

L'arte è relazione, per cui, chiunque fosse interessato a visitare il mio studio è il benvenuto! Diamo senso a questo blog e passiamo dalla condivisione in rete alla condivisione nello spazio fisico, dalla lettera alla parola faccia a faccia, dai commenti e i "mi pace" a conversazioni e confronti diretti! Allora non perdete l'occasione, e contattatemi in privato per prendere un appuntamento e visitare il mio nuovo studio d'arte, non accontentatevi di una visita virtuale. (f.astiaso.garcia@gmail.com)


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