Insieme gli artisti sono più belli

Progetto Lunga Vita Festival Estate Romana 2018,

performance di pittura 

SperimentAZIONI curata da Violetta Carpino
con la partecipazione di Ascanio Celestini.

Insieme gli artisti siamo più belli:

















sperimentAZIONI Estate Romana 2018


NUOVA EDIZIONE DI PROGETTO LUNGA VITA FESTIVAL
ESTATE ROMANA 2018
Domenica 15 Luglio dalle 16:00 alle 20:00, quindici artisti, selezionati da Violetta Carpino (pittrice e curatrice dell'evento) realizzeranno opere di live painting ispirate al titolo del Festival. 
Parteciperanno: Francesco Astiaso Garcia, Alessandra Carloni, Franco Durelli, Flavia Fanara, Kenji, Lac 68, Tina Loiodice, Anna Lombardi, Marta Quercioli, Antonio Perrotta, Ivano Petrucci, phOBOs, Luana Romano, Daniele Roncaccia, Flavio T. Petricca.


Da venerdì 13 a venerdì 20 luglio 2018, l’Accademia Nazionale di Danza sul colle Aventino si trasforma per la prima volta in un polo di incontro intitolato a tutte le arti della scena e non solo: otto giorni di eventi non stop dedicati al Mito e al Contemporaneo, inseriti in una cornice architettonica e paesaggistica ideale. La terrazza e il giardino del sito ospiteranno maratone di pittura, esposizioni e meeting, mentre sul palcoscenico si alterneranno gli spettacoli in cartellone e – grazie alla Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio – il pubblico italiano e internazionale che nella stagione estiva affolla la zona archeologica potrà visitare, in via straordinaria e gratuita, l’adiacente Mitreo di Santa Prisca.

Accademia Nazionale di Danza_1 (1)PROGETTO LUNGA VITA FESTIVAL 2018




E gli artisti oggi che fanno?



I poteri forti condizionano le masse con un duplice fine il consumo e il consenso. E gli artisti oggi che fanno? per lo più si adeguano.

Oggi più di ieri dobbiamo riflettere sulle parole del filosofo tedesco Josef Pieper: "E' possibile evitare che l'uomo si converta in un consumatore totalmente passivo di articoli prodotti in massa, in un discepolo docile e sottomesso di fronte a qualsiasi slogan strombazzato dai dirigenti e dai potenti della nostra società?".

In arte come in politica dobbiamo fuggire l'errore di pensare che la più alta ricompensa sia il consenso. Non possiamo continuare a strizzare l'occhio al pubblico sempre preoccupati su cosa dire e cosa fare per cavalcare l'onda del momento, e illuderci di continuare ad essere artisti!
L'artista oggi, spesso e volentieri, non combatte i pregiudizi per affermare un ideale autentico, ma si disinteressa degli altri per affermare se stesso, per giunta secondo gli standard della società dei consumi in cui vive.

L'onore non coincide con la reputazione; l'onore dipende dalle virtù della persona, non da quello che pensano gli altri. La nostra società senza onore, è basata sulla reputazione; Indossare pantaloni firmati Armani, appendere nel proprio salone un Dalì e bere Chardonnay per molti è più importante di vestire bene, arredare la casa con gusto e godersi un buon vino. Mi tornano spesso in mente le parole di Karl Popper: "Abbiamo bisogno di un'etica che disprezzi il successo".

Chi è l'artista nel nostro immaginario collettivo? L'artista è colui che esce dagli schemi, colui che sa liberarsi da peso della cultura dominante, che sa vivere in proprio rompendo con tutte le convenzioni, le ipocrisie, le gabbie di normalità che gravano come macigni su tutte le società. Quali sono allora, mi chiedo, gli schemi che oggi devo rompere, quali le convenzioni e le gabbie di normalità da cui mi devo affrancare per rimanere libero come artista?

Sto leggendo l'ultimo libro di Tzvetan Todorov, critico letterario e storico di origini bulgare, che s'intitola "L'arte nella tempesta" o nella versione francese "iI trionfo dell'artista". Il libro affronta la vicenda degli artisti russi all'epoca della rivoluzione d'Ottobre.

Scrive Todorov: "I detentori del potere sono capaci di annientare quelli che vogliono sottomettere, ma non hanno alcuna presa sui valori estetici, etici, spirituali, provenienti dalle opere prodotte da questi artisti...Senza queste opere l'umanità non potrebbe sopravvivere, nè allora nè oggi. E' qui il trionfo dei fragili eroi del nostro racconto".

Valori estetici, etici e spirituali senza i quali l'umanità non potrebbe sopravvivere; da qui vorrei ripartissimo, dalla bellezza attraverso la quale il mondo si salva, affermiamo ed amiamo la bellezza, in essa s'incarna il senso della vita che non perisce, si tratta di salvare l'umano nell'uomo, di salvare il senso stesso della vita umana contro il caos e l'assurdo.

Voglio concludere ancora con le parole di Josef Pieper:
"Come può l'uomo preservare il fondamento della sua dimensione spirituale? Coloro che non sono capaci di vedere la realtà con i propri occhi, sono allo stesso modo incapaci  di ascoltare in una forma corretta.
Cosa possiamo dunque proporre al riguardo? Una visione più profonda e recettiva, una coscienza più intensa, una comprensione più acuta e perspicace, un'apertura maggiormente paziente verso le realtà silenziose e discrete, un nuovo sguardo verso ciò che prima si trascurava...affinchè l'uomo aumenti la sua capacità di vedere, per arrivare a percepire con occhi nuovi l'abbondante ricchezza di tutta la realtà visibile".


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