A chi troppo A chi troppo poco

"Non ci accorgiamo più che alcuni si trascinano in una miseria degradante, senza nessuna possibilità di miglioramento, mentre altri non sanno nemmeno che farsene di ciò che possiedono, ostentano con vanità una pretesa superiorità e lasciano dietro di sé un livello di spreco tale che sarebbe impossibile generalizzarlo senza distruggere il pianeta. Non può essere autentico un sentimento di intima unione con gli altri esseri della natura, se nello stesso tempo nel cuore non c'è tenerezza, compassione e preoccupazione per gli esseri umani.
E' evidente l' incoerenza di chi lotta contro il traffico di animali a rischio di estinzione, ma rimane del tutto indifferente davanti alla tratta di persone, si disinteressa dei poveri, o è determinato a distruggere un altro essere umano che non gli è gradito.
Ciò mette a rischio il senso della lotta per l' ambiente. Non è un caso che, nel cantico in cui loda Dio per le creature, san Francesco aggiunga: "Laudato si', mi Signore, per quelli ke perdonano per il tuo amore". Tutto è collegato."

                                                                   (Papa Francesco)


Qui a Roma, dopo le ultime notizie sulla corruzione generale dell' amministrazione e della politica, sembra molto difficile non perdere la speranza in un mondo giusto, pacifico e altruista.

Sembra quasi che  giustizia ed equità siano ormai solo temi romantici lontani dalla realtà, argomenti delle omelie di Papa Francesco, delle canzoni di Manu Chao e della propaganda elettorale di turno.
Sono convinto che il presupposto del fare politica sia quello di mettere gli interessi degli altri al di sopra dei propri, senza questa premessa non possiamo fare politica.

Come definire una società giusta, equilibrata e democratica ?
Come garantire che il potere di chi è ai vertici possa tutelare indistintamente ogni uomo?
Come evitare che la cura dei propri interessi entri in conflitto con la cura degli interessi dell’ intera collettività?

Quando eravamo piccoli e mia mamma cucinava una torta era sempre una festa a casa mia, le discussioni con i miei fratelli cominciavano quando nel dividerla non bastava per tutti perché qualcuno ne aveva mangiato una fetta troppo grande.

Per evitare che questo succedesse ancora, abbiamo escogitato un’ idea, uno di noi avrebbe tagliato la torta e gli altri avrebbero scelto per primi la propria parte, quella rimasta sarebbe spettata a chi aveva fatto le parti.
Vi posso assicurare che questo stratagemma funzionò perché chi aveva il compito di tagliare la torta si preoccupava di dividerla in fette assolutamente uguali per evitare che gli toccasse quella più piccola, ovviamente scartata dagli altri.

Recentemente ho letto un libro in cui un filosofo morale di nome Jon Rawls, ipotizzando l’ esistenza di una società giusta, arriva ad immaginare una soluzione democratica molto simile a quella che avevamo realizzato da piccoli con i miei fratelli nel dividere la torta.
Scrive Jon Rawls:

“ …immaginati di essere membro di un consiglio supremo che ha il compito di elaborare tutte le leggi di una società futura; i membri di questo consiglio devono valutare ogni tipo di rapporto e di condizione, perché, non appena avranno raggiunto un accordo, moriranno; moriranno per rinascere subito nella società di cui loro stessi hanno elaborato le leggi.
Il punto è che nessuno di loro sa quale posizione occuperà in quella società.
Questa sarebbe una società giusta anche per le donne  perchè i membri del consiglio non sanno neppure se si risveglieranno uomo o donna.
Dal momento che le probabilità sono cinquanta e cinquanta, la società deve essere buona tanto per le donne, quanto per gli uomini.”

Spesso penso che il mondo in cui viviamo ci spinga in qualche modo all'individualismo e all'indifferenza, questo mi fa terrore. E' vero che sono tante le paure e le preoccupazioni della vita di ogni giorno ma il rischio di vivere come schiavi delle proprie sicurezze nel desiderio di poterci garantire sempre e comunque il futuro non ci permette di vedere chi oggi non ha l'essenziale.

Pochi giorni fa leggevo un articolo del Corriere della Sera che riportava il rapporto di Oxfam sulle disuguaglianze nel mondo.
Tale rapporto sottolineava la constatazione allarmante che il divario tra ricchi e poveri negli ultimi decenni è costantemente cresciuto.
Secondo recenti studi l' 1% più abbiente della popolazione possiede più del restante 99% delle ricchezze planetarie.
L' economista Joseph Stiglitz disse nel 2009 che la democrazia non può rassegnarsi ad essere "il governo dell' 1 %, da parte dell' 1 %, a favore dell' 1 % "
Com' è possibile che un gruppetto di 62 miliardari ha un patrimonio più grande di quello della metà più povera della popolazione della Terra?

Ma cosa succede al mondo? Come si può arrivare ad un così alto grado di insensibilità?
" Succede- scrive Papa Francesco nel Messaggio diffuso in preparazione della Quaresima -che quando noi stiamo bene e ci sentiamo comodi, certamente ci dimentichiamo degli altri, non ci interessano i loro problemi, le loro sofferenze e le ingiustizie che subiscono...Questa attitudine egoistica, di indifferenza, ha preso oggi una dimensione mondiale, a tal punto che possiamo parlare di una globalizzazione dell' indifferenza."

"-Ma perché dovrei essere proprio io con tutta la gente che c'è al mondo a occuparmi dei bambini che muoiono?-, penserà chi legge queste righe. Sul piano del principio morale che uno sia il solo a fare qualcosa che andrebbe comunque fatta o che lo faccia insieme ad altri milioni di persone non fa differenza. È diverso l'atteggiamento psicologico; uno si sente meno a disagio nel non fare niente se sa di non essere il solo — «non faccio niente io ma non fa niente nemmeno nessun altro» — ma resta l'obbligo morale nei confronti di chi soffre la fame. Se vediamo un bambino che sta per cadere in un fiume, rinunciamo a soccorrerlo perché altri intorno a noi, che pure potrebbero aiutarlo, non stanno facendo niente? Senza contare che molta della ricchezza di cui godiamo arriva a scapito dei poveri; la nostra morale, dice Singer, ci impedisce di comprare cose rubate ma non di impadronirci delle risorse dei Paesi poveri pagando dittatori corrotti e lasciando nella miseria chi procura le materie prime che servono a costruire il nostro benessere. " (Meno lussi, meno fame di Giuseppe Remuzzi)


"All' affamato appartiene il pane che metto in serbo, all' uomo nudo il mantello che conservi nei tuoi bauli; agli indigenti il denaro che tieni nascosto".  San Basilio di Cesarea


"Ciò che è superfluo per i ricchi, appartiene ai poveri"  S. Agostino


"Come ogni pianta assorbe dal terreno solo l' acqua che le è necessaria, così anche noi cerchiamo di avere solo quello che occorre. E' meglio se ogni tanto ci accorgiamo che manca qualcosa; meglio essere un po' poveri che un po' ricchi."  Chiara Lubich


"Se vedessimo che è Cristo, l' uomo bisognoso, l' uomo torturato, l' uomo prigioniero, l' uomo ucciso, Lui in ogni persona umana calpestata così indegnamente lungo le nostre strade, vedremmo in questo Cristo calpestato una moneta d' oro che si raccoglie con cura e si bacia, né certo ci vergogneremmo di Lui".      Beato Oscar Romero


"Quando ho del denaro tra le mani, non penso affatto che mi appartenga. Si trova lì e basta. Quando ne spedisco, non mi pare di donarlo. Passa dalle mie mani in quelle di un altro che ne ha bisogno e io ho l'impressione che proprio non c'entro. Vorrei tanto che il denaro fosse come l'acqua e scorresse da solo là dove ce n'è troppo poco".     Simone Weil


"Non bisogna correre il rischio di accrescere ulteriormente la ricchezza dei ricchi e la potenza dei forti, ribadebdo la miseria dei poveri e rendendo più pesante la servitù degli oppressi."   Paolo VI


"Non fare attendere troppo l'elemosina al misero...soccorri chi ha bisogno...disponi dei beni secondo i comandamenti dell'Altissimo e ti saranno più utili dell'oro. Riponi l'elemosina nei tuoi scrigni ed essa ti libererà da ogni male. Meglio di uno scudo resistente e di una lancia pesante, essa combatterà per te di fronte al nemico. 
(dal Libro del Siracide)


"Non potete servire Dio e la ricchezza"  Gesu Cristo

Foto scattata in Congo nell' Estate 2006

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