Bob Dylan e la Vera Rivoluzione

 
L'UNICO RIVOLUZIONARIO (2015)


Tra il 1971 e il 1981 Bob Dylan si converte al cristianesimo e riceve il battesimo, così racconta la sua conversione:

"La gloria del Signore mi ha abbattuto e poi mi ha aiutato a rialzarmi;
Mi sentii rinascere,  Gesù pose la sua mano su di me, sentii la sua mano e cominciai a tremare".

"Ciò che oggi mi hai dato vale più di quanto potrò mai pagare, non importa ciò che dicono, io credo in Te. Non far si che io mi perda, tienimi accanto a Te, dove sarò sempre trasformato. Sono stato salvato dal sangue dell'agnello e ne sono felice; Ti voglio ringraziare Signore, cosa posso fare per Te?".

Dopo la conversione Dylan pubblica una trilogia di album a tema religioso dichiarando alla stampa:
"Non canto alcuna canzone che non mi venga direttamente da Dio".

Dando una prova di grande libertà artistica, Dylan si spinge là dove per la maggior parte dei cantautori le parole si fermano; non si preoccupa delle classifiche e dell'opinione pubblica che lo conosce e apprezza come cantautore intellettuale e ribelle che scrive canzoni contro il sistema.

Dylan canta la fragilità dell'uomo e il progetto che lo sovrasta di cui fa parte, affronta il tema del servizio come un'ineluttabilità a cui non si sfugge, parla della ricchezza del significato del mistero della vita e di chi ce l'ha donata.

Nelle sue canzoni Dylan, ormai libero da ogni sovrastruttura, denuncia una società corrotta e perduta:

"Filosofie contraffatte ti hanno inquinato i pensieri, Karl Marx ti ha preso per la gola, Henry Kissinger ti ha messo i lacci ai polsi...Adulteri in chiesa e pornografia nelle scuole, criminali al potere e fuorileggi che dettano leggi.
Quand'è che ti svegli, quand'è che ti svegli, quand'è che ti svegli a rafforzare ciò che resta?"

Durante un concerto, presentando la canzone "In the Garden", che parla del giardino in cui vennero a prendere Gesù, disse:

"La prossima canzone parla del mio eroe. Ognuno di noi ha un eroe. Da dove vengo io ce ne sono tanti, ma tanti davvero. John Wayne, Clark Gable, Richard Nixon, Ronald Reagan, Michael Jackson, Bruce Springsteen. Per certa gente sono eroi. Ma a me non importa niente di loro. Io ho il mio eroe, ed ora canterò di Lui e di quando vennero a prenderlo nel giardino".

In altre canzoni Dylan parla della menzogna e del mistero dell'iniquità:

"Non appena un uomo nasce, le scintille cominciano  a volare, ai suoi occhi si fa saggio e invece crede alle menzogne. Chi lo salva dalla morte alla quale è destinato?...
Il malvagio non ha pace e la pace non si finge, c'è solo una strada ed è quella del Calvario...
Mi reggo ad una solida roccia, creata prima della fondazione del mondo, e non la lascerò, non la posso lasciare"

Nella canzone "Property of Jesus" Dylan parla del cristiano, destinato a dare scandalo in un mondo che lo disprezza perchè sotto sotto lo teme:

"Quando lui non salta a quella frusta che vi tiene in riga, dite che è duro d'orecchio, dite che è un povero idiota, dite che non è al passo con i tempi per mettergli i nervi alla prova, perchè non paga le decime a quel re che voi servite...Dite che è un fallito perchè non ha buon senso, perchè non aumenta il suo profitto a spese altrui, perchè non teme la sfida e non vi guarda sorridente e poichè non vi racconta né barzellette né fandonie dite che non ha stile. Appartiene a Gesù, odiatelo fin nelle ossa. Voi avete qualcosa di meglio, un cuore di sasso". 

La rinascita cristiana di Bob Dylan come è facile immaginare fu impopolare per molti dei fan e degli amici musicisti.

Un giorno Bob Dylan dal palco fece questa dichiarazione

«Anni fa loro… dicevano che ero un profeta. Io dico "No, non sono un profeta", loro dicono "Sì, lo sei, tu sei un profeta". Io dicevo "No, non sono io". Loro dicono "Tu sicuramente sei un profeta": cercavano di convincermi di essere un profeta. Adesso prendo posizione e dico che Gesù Cristo è la risposta. Loro dicono "Bob Dylan non è un profeta"».  


Il successo vero di un artista è la libertà dal pensiero dominante, la capacità di uscire fuori dal coro. La ricerca del guadagno o del consenso a tutti i costi danneggiano la vera aspirazione ad onorare l’arte in forma piena.


Paradossalmente l’arte non teme più limiti riferiti ai canoni stilistici o estetici, ma oggi deve vigilare dalla dittatura del pensiero. Andy Warhol diceva che ciò che vende oggi non è la qualità della carne ma il rumore che la bistecca fa nella brace. Questa considerazione evidenzia come, attualmente, l’arte faccia parte di un bracere di interessi. 

Un artista cristiano per la sua visione dell'uomo spesso viene visto come non “politically correct”. Badino bene quegli artisti che vogliono emergere a non scomodare alcuno o contestare capisaldi ideologici. Purtroppo esistono dei totalitarismi anche culturali e un artista coerente con la propria fede viene guardato con molta diffidenza.

Finchè saremo realmente uomini liberi, potremo definirci artisti: non la capacità di cantare o disegnare, ma la volontà di restare liberi ci connota propriamente come artisti.

Chi è l'artista nel nostro immaginario collettivo? L'artista è colui che esce dagli schemi, colui che sa liberarsi dal peso della cultura dominante, che sa vivere in proprio rompendo con tutte le convenzioni, le ipocrisie, le gabbie di normalità che gravano come macigni su tutte le società.

Scrive Todorov:

"I detentori del potere sono capaci di annientare quelli che vogliono sottomettere, ma non hanno alcuna presa sui valori estetici, etici, spirituali, provenienti dalle opere prodotte da questi artisti...
Senza queste opere l'umanità non potrebbe sopravvivere, nè allora nè oggi.
E' qui il trionfo dei fragili eroi del nostro racconto."

E' possibile evitare che l'uomo si converta in un consumatore totalmente passivo di articoli prodotti in massa, in un discepolo docile e sottomesso di fronte a qualsiasi slogan strombazzato dai dirigenti e dai potenti della nostra società?
Come può l'uomo preservare il fondamento della sua dimensione spirituale?

Oggi i poteri forti condizionano le masse con un duplice fine il consumo e il consenso. E gli artisti oggi che fanno? Per lo più si adeguano.

Allora Grazie a Bob Dylan il cantautore rivoluzionario che ha scoperto la vera rivoluzione, quella dell'amore, quella di Cristo, e non ha avuto paura di mostrarla, di cantarla al mondo intero.
 

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