Ho sognato un mondo
dove chi piange la morte di un ebreo,
piange allo stesso modo, la morte di un
palestinese;
Ho sognato un mondo
nel quale è impensabile che i crimini di
qualcuno,
possano giustificare e legittimare i
crimini di qualcun altro;
Ho sognato un
mondo impermeabile ad ogni ideologia,
in cui non c’è
guerra invocata in nome della pace,
non c’è preghiera senza perdono;
Ho sognato un mondo
dove la sacralità della vita non dipende
dal colore della divisa
o dalla lingua delle tue preghiere.
Ho sognato un mondo
dove chi prega
la Madonna e brandisce il rosario non respinge con arroganza forestieri e
migranti aizzando sospetti, divisioni, paura e ostilità;
Ho sognato un mondo
senza discriminazioni in nome della
lotta alla discriminazione,
nel quale l’anticonformismo non è solo
una facciata conformata al pensiero dominante;
Ho sognato un
mondo
dove chi difende
la vita dei panda in estinzione, non favorisce l’aborto e l’eutanasia come
scelte di civiltà;
Ho sognato un mondo
in cui chi
difende la vita nel grembo materno, si schiera, con la stessa passione, al
fianco dei clochard, delle prostitute, degli zingari, dei poveri, dei carcerati
e degli stranieri;
Ho sognato un
mondo
dove le nuove
generazioni sensibili all’ambiente sono anche disposte a rinunciare a qualcosa
del loro esigente e conformista stile di vita;
Ho sognato un
mondo
dove chi si
schiera accanto ai poveri, agli zingari, ai rifugiati, ha a cuore anche la tutela
della vita dei più deboli, indifesi e portatori di handicap, in ogni momento,
dal concepimento fino alla morte;
Ho sognato un mondo
in cui tutti si sentono corresponsabili
della custodia della bellezza e riverenza della vita; un mondo assetato di pace,
giustizia ed equità, capace di guardare chi è diverso come un fratello, nel
profondo rispetto di tutta la meravigliosa ricchezza della grande famiglia
umana;
Ho sognato un mondo,
illuminato dal sorriso di un bambino in
braccio ad una mamma
Francesco
Astiaso Garcia
Nessun commento:
Posta un commento