Dio non fa preferenze di persona, noi si!

"A volte coloro che dicono di non credere 
possono vivere la volontà di Dio meglio degli altri"

Papa Francesco 


"Salvator Mundi"  di Leonardo da Vinci

Sono nato in una famiglia cattolica e sin da bambino i miei genitori mi hanno trasmesso la fede in Gesù Cristo. Durante la mia giovinezza mi sono interrogato spesso sul senso della fede e dell'appartenenza cristiana. Crescendo ho avuto la possibilità di viaggiare tanto e di conoscere persone di altre religioni; quante volte ho pensato: se fossi nato qui, al posto loro, sarei sicuramente mussulmano o induista... chissà cosa penserei dei cristiani? Vedere a Varanasi donne e bambini in ginocchio pregare con profonda devozione, fino alle lacrime, davanti ad una statua con la testa di elefante ha suscitato in me non poche riflessioni.

Ho studiato poi all'Accademia delle Belle Arti, a Roma e a Parigi in un'ambiente per lo più ateo, anarchico ed esistenzialista. La maggior parte degli amici e delle ragazze che ho avuto erano totalmente indifferenti alla chiesa e alla fede cristiana; il confronto con loro mi ha aiutato a non irrigidirmi dietro a dogmatismi e a mettere in discussione le mie sicurezze, le mie certezze, le mie convinzioni.

Per me è sempre stato evidente che la grazia di Dio opera negli uomini di buona volontà, orientati al bene e alla giustizia, anche se non vanno in chiesa; mi risultava difficile capire chi avesse difficoltà a concepire un influsso operante della grazia anche all’interno di altre culture e tradizioni religiose e tante volte non nascondo di essere stato scandalizzato da alcuni atteggiamenti di credenti cattolici intenti a segnare distanze tra le persone usando addirittura la religione per creare confini e chiusure.

In fondo Cristo non poteva essere più esplicito: "In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio". La fede cristiana è meravigliosa perché non solo rompe i nostri schemi ma rimescola tutte le carte: ne sono certo, dopo questa vita ne avremo di sorprese! Se riduciamo la fede ad un imparaticcio di usanze e costumi la nostra vita non cambia, e diamo scandalo; anche io come cristiano sento questa grave responsabilità.

La dottrina dei "Semina Verbi" formulata da San Giustino nel secondo secolo dopo Cristo e poi ulteriormente approfondita da Clemente di Alessandria nel terzo è stata per me di grande consolazione e illuminazione. Tale dottrina induce Giustino a riconoscere i valori morali e spirituali positivi presenti nelle varie culture e tradizioni religiose  al di fuori del cristianesimo,  e a vedere in essi i “semi” dell’azione dell’unico Verbo di Dio che prepara gli uomini alla sua piena rivelazione nel mistero di Gesù Cristo, unico salvatore universale e centro della storia salvifica.

Dio ha seminato i Semi del Verbo, ossia delle verità ancora incomplete ma comunque ordinate a Cristo, anche al di fuori della Chiesa cattolica, come per esempio nelle altre religioni, nelle culture ed anche in forme di vita che non sono conformi pienamente alla sua Volontà, ma che comunque contengono delle verità che possono essere sviluppate fino alla loro pienezza cristiana.

L’immagine del “seme”, utilizzata da San Giustino, è particolarmente felice, perché riesce ad esprimere l’idea dell’azione diffusa di Dio nel mondo, anche oltre i confini visibili del cristianesimo. 
San Giovanni Paolo II definisce i “semina verbi” come “raggi dell’unica verità”.
Nella teoria di Giustino è da escludere qualunque tipo di concessione al relativismo o sincretismo in considerazione dell'affermazione inequivocabile della superiorità e della completezza di conoscenza, di moralità e disponibilità al bene, che la fede in Cristo conferisce. L'essere umano per impulso naturale scruta la verità, questa è una realtà che lo dispone all'incontro con la Trascendenza stessa.

È in quest'ottica che oggi Papa Francesco ci invita ad avere occhi, mente, mani e cuori aperti a tutti i fratelli!

Ma allora perché tanta resistenza e opposizione, non occorre essere un teologo per capire certe cose. Papa Francesco siede sul soglio di Pietro, e come Pietro si trova davanti a chiusure e opposizioni; ma il Papa non può limitare il suo interesse alla sorte dei cattolici, il Papa è interessato alla sorte di sette miliardi di esseri umani, ne è fortemente interessato.

Narrano gli Atti degli Apostoli che anche Pietro, a suo tempo, si è trovato alle prese con incomprensioni e chiusure:

Atti 10

"34 Pietro prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, 35 ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui accetto. 36... 45 E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si meravigliavano che anche sopra i pagani si effondesse il dono dello Spirito Santo".


Non importa da che luogo e da che storia proveniamo o quali tendenze abbiamo, o quali problemi stiamo vivendo con nostra moglie o nostro marito, il Signore ci aspetta ed è desideroso di accoglierci e donarci il suo spirito; la Misericordia di Dio solo desidera per noi un’esistenza libera, piena di senso che porti frutto, superando le leggi e i moralismi.

"Lumen Gentium" 2.16:

"Dio non è neppure lontano dagli altri che cercano il Dio ignoto nelle ombre e sotto le immagini, poiché egli dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa (cfr At 1,7,25-26), e come Salvatore vuole che tutti gli uomini si salvino (cfr. 1 Tm 2,4). Infatti, quelli che senza colpa ignorano il Vangelo di Cristo e la sua Chiesa ma che tuttavia cercano sinceramente Dio e con l’aiuto della grazia si sforzano di compiere con le opere la volontà di lui, conosciuta attraverso il dettame della coscienza, possono conseguire la salvezza eterna. Né la divina Provvidenza nega gli aiuti necessari alla salvezza a coloro che non sono ancora arrivati alla chiara cognizione e riconoscimento di Dio, ma si sforzano, non senza la grazia divina, di condurre una vita retta. Poiché tutto ciò che di buono e di vero si trova in loro è ritenuto dalla Chiesa come una preparazione ad accogliere il Vangelo e come dato da colui che illumina ogni uomo, affinché abbia finalmente la vita".

Cosa apporta dunque il Vangelo di fondamentale alla ricerca di verità, autenticità e felicità di ogni uomo? È molto importante capire l'urgenza di annunciare il vangelo ad ogni creatura affinché gli uomini abbiano la vita e ne abbiano in abbondanza! 

San Paolo Apostolo nella prima lettera ai Corinzi sottolinea con ardore la necessità di dialogare con tutti al fine di annunciare il Vangelo, la Buona Notizia:

"Pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero. Mi sono fatto debole per i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno. Ma tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe anch’io...Non è infatti per me un vanto predicare il vangelo; è un dovere per me: guai a me se non predicassi il vangelo!

Marco 16, 15-16: Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato.


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