La via della bellezza e il dialogo con la Cina

Il 3 settembre scorso, la Fondazione Internazionale Padre Matteo Ricci ha inaugurato, presso il Foyer del Teatro Lauro Rossi di Macerata, la mostra fotografica di Francesco Astiaso Garcia con la contestuale presentazione del volume "Epifanie. La via della bellezza come dialogo con la Cina". Subito dopo si è tenuto il concerto dell'orchestra internazionale "Limadou" dell'Istituto Italiano di cultura di Bruxelles, con musiche originali fusion tra Oriente e Occidente.

Trascrizione del discorso di Francesco Astiaso Garcia:

Oggi Stiamo andando decisamente contro corrente, in un mondo che si polarizza, si chiude e si divide, siamo qui, questa sera, a parlare di amicizia tra i popoli, di amicizia fra oriente e occidente. In un mondo che sembra aver perso ogni punto di riferimento e relativizza ormai ogni cosa, siamo qui a parlare di bellezza. In un mondo sconvolto da guerra pandemia, crisi climatica ed economica parlare di bellezza può sembrare fuori luogo, sconveniente, inutile e quasi provocatorio; eppure il mondo ha bisogno più che mai di bellezza, di senso, di sapore e amicizia, per non sprofondare nella disperazione.  

Papa Francesco ha detto recentemente: "se autentico l’artista, sa Parlare di Dio meglio di chiunque altro". Come mai ? possiamo chiederci...perché l'arte è un linguaggio che unisce i popoli!

Quando consideriamo il canone nell’arte come una scoperta e una verità obiettiva piuttosto che un’invenzione o un espediente umano, l’arte stessa acquista un valore universale e condiviso che ci avvicina a qualcosa di più grande, qualcosa che va oltre i confini, le culture, le fedi e le appartenenze. Se l'arte è lo splendore della bellezza e la bellezza è lo splendore della verità, l'arte ci mette in relazione con qualcosa o Qualcuno che trascende i popoli e li fa comunicare nell’ammirazione, lasciandoci intuire che quanto ci unisce è più grande di quanto ci divide.

In un clima da guerra fredda, è quanto mai urgente e necessario il fuoco dell'arte per stemperare il gelo e riscoprirci fratelli e coinquilini del mondo; In quest’ottica la bellezza costituisce la più alta forma di diplomazia spirituale, poiché come ci insegna la sapienza cinese, due fiumi, per quanto diversi, riflettono la stessa luna.

Questa sera siamo qui per continuare a tenere accesa la fiamma dell’eredità di Matteo Ricci, e Dio solo sa quanto sia urgente!

Ciò che ci spinge non è l’amore all’arte o alla cultura, ciò che ci spinge è l’amore all’uomo, l’amore autentico del Vangelo che ha ispirato Matteo Ricci e lo ha portato ad abbracciare l’estremo oriente.

Il futuro del mondo dipende da quanto sapremmo cogliere e attualizzare il suo insegnamento e Macerata se lo vorrà potrà avere un ruolo decisivo.















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