Angelo Caduto (Nostalgia di Dio)

"... Ah, quante volte allora ho desiderato volare con le ali della gru che mi stava sorvolando fino alle rive del mare sconfinato, bere da quel calice spumeggiante di infinito l'esaltante voluttà della vita e solo per un attimo sentire nelle poche energie del mio petto una stilla di beatitudine dell'essere che in sé crea tutto fuori da sé. "

Circa 12 anni fa ho letto per la prima volta queste meravigliose parole di Goethe; provai una profonda commozione che mi spinse fino alla gratitudine verso un uomo che senza conoscermi dimostrava di capirmi profondamente.

Aveva colto uno degli aspetti che più ha caratterizzato la mia giovinezza: la nostalgia di Dio, la nostalgia di una pienezza di vita che mi appariva sempre come un lontano miraggio.

Dopo aver letto Goethe, quella notte stessa, ho dipinto accanto al mio letto un murales intitolato : Angelo Caduto, (Nostalgia di Dio), si trova tuttora nella casa a Santa Severa dei miei nonni dove dormivo allora d' Estate.

Solamente molti anni dopo ho capito che Dio non avrebbe mai messo nel nostro cuore il desiderio di volare se non ci avesse fornito allo stesso tempo un paio di ali.
L'animo umano è abitato dal desiderio di trascendere tutti i limiti, la bellezza è fragile custode di questo insopprimibile anelito.







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