Francesco Astiaso Garcia è un pittore italo-spagnolo, artista multidisciplinare, curatore e padre di quattro figli. Si è laureato all'Accademia delle Belle Arti di Roma in Pittura e Storia dell'Arte con il massimo dei voti e la lode, frequentando poi per un anno anche l'Académie des Beaux-Arts di Parigi.
Ha girato il mondo realizzando affreschi e pitture murali nelle principali città di quattro continenti, (Madrid, Parigi, Varsavia, Shanghai, New York, Managua, Denver, La Valletta etc..), e in molte città italiane (Roma, Perugia, Teramo, L'Aquila, Pescara, Porto San Giorgio, Civitanova e presso la Santa Casa di Loreto).
Ha collaborato alla realizzazione degli affreschi dell'abside della Cattedrale di Madrid con il pittore Kiko Arguello con il quale collabora dal 2001.
I suoi quadri sono stati esposti e apprezzati dal pubblico e dalla critica in numerose sedi tra cui la Galleria Astarte a Parigi, il Museo Nazionale d'Arte Moderna di Malta e le Sale del Bramante a Roma. Negli ultimi 15 anni ha tenuto oltre venti esposizioni personali presso: Palazzo dei Capitani (Ascoli Piceno), Spazio Museale dell'Agostiniana a Piazza del Popolo, Accademia di Romania, Numen Gallery, Istituto Culturale Portoghese di Sant'Antonio, Palazzo Velli (Trastevere), Galleria Acquario, Galleria Cervantes di Piazza Navona, Teatro Lauro Rossi di Macerata, Galleria Sempione etc…
Le sue opere figurano in collezioni pubbliche e private.
Astiaso Garcia ha suscitato interesse nel mondo artistico per la sua capacità di rappresentare la figura umana in modo da fissarne sulla tela l'essenza spirituale. L'artista ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale.
Dal 2011 Francesco lavora anche per il Vaticano eseguendo diversi incarichi e commissioni artistiche.
Nel 2015 ha ricevuto il Premio Internazionale "Giovanni Paolo I" assegnato a personalità "che si sono contraddistinte nei vari campi del sapere per la loro testimonianza cristiana e di impegno nel sociale".
Nel 2019 è nominato Segretario Nazionale dell'Unione Cattolica Artisti Italiani (U.C.A.I.), fondata da San Paolo VI, e Segretario di Redazione della storica rivista cartacea "Arte e Fede", curandone personalmente anche i vari canali Social e le pagine web.
Dal 2019, con la pubblicazione del volume EPIFANIE, in lingua italiana e in lingua cinese, assieme alla Fondazione Internazionale Padre Matteo Ricci, Astiaso sta portando avanti un progetto di dialogo culturale tra Italia e Cina che prevede anche la realizzazione di convegni e mostre espositive congiunte, sul territorio italiano e in quello cinese, alcune delle quali già sono state realizzate; il progetto “Due Sguardi una Bellezza” è stato incoraggiato per iscritto anche dal Presidente del Consiglio dei ministri e dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Nel 2021 Astiaso Garcia realizza un ritratto di Papa Francesco, firmato anche dallo stesso Pontefice, che ha benedetto e apprezzato diverse sue opere, anche per iscritto; tra queste ricordiamo "la Crocifissione dei migranti", la pala "Misericordia e Verità" e l'affresco monumentale dell'Annunciazione dipinto nella Santa Casa di Loreto.
Nel gennaio 2023 Astiaso Garcia è nominato membro della giuria per il Concorso d'Arte Europeo Fafce Europe, organizzato da EUROPEAN ART CONTEST e svoltosi dentro al Parlamento Europeo di Strasburgo il 14 giugno 2023.
Biography
Francesco Astiaso Garcia is an Italian-Spanish painter, multidisciplinary artist, curator, and father of four children. He graduated from the Academy of Fine Arts in Rome in Painting and Art History Summa cum Laude, subsequenty attending the Académie des Beaux-Arts in Paris for a year.
He has traveled the world creating frescoes and wall paintings in major cities on four continents, (Madrid, Paris, Warsaw, Shanghai, New York, Managua, Denver, Valletta etc.), and in many Italian cities (Rome, Perugia, Teramo, L'Aquila, Pescara, Porto San Giorgio, Civitanova and at the Holy House of Loreto).
He collaborated on the frescoes in the apse of Madrid Cathedral with painter Kiko Arguello, with whom he has been working since 2001.
His paintings have been exhibited and appreciated by the public and critics in numerous venues including the Astarte Gallery in Paris, the National Museum of Modern Art in Malta, and the Sale del Bramante in Rome. Over the past 15 years he has held more than twenty solo exhibitions at: Palazzo dei Capitani (Ascoli Piceno), Spazio Museale dell'Agostiniana in Piazza del Popolo, Academy of Romania, Numen Gallery, Portuguese Cultural Institute of St. Anthony, Palazzo Velli (Trastevere), Acquario Gallery, Cervantes Gallery in Piazza Navona, Lauro Rossi Theater in Macerata, Sempione Gallery etc.
His works are exhibited in public and private collections.
Astiaso Garcia has generated interest in the art world for his ability to represent the human figure in a way that fixes its spiritual essence on canvas. The artist has received several prizes and awards nationally and internationally.
Since 2011 Francis has also been working for the Vatican performing various artistic commissions and assignments.
In 2015, he received the "John Paul I" International Prize awarded to personalities "who have distinguished themselves in the various fields of knowledge for their Christian witness and commitment to social issues."
In 2019, he was appointed National Secretary of the Unione Cattolica Artisti Italiani (U.C.A.I.), founded by Pope St. Paul VI, and Editorial Secretary of the print magazine "Art and Faith," also personally taking care of its various Social channels and web pages.
Since 2019, with the publication of the EPIFANIE volume, in Italian and Chinese, together with the “Father Matteo Ricci International Foundation”, Astiaso has been carrying out a project of cultural dialogue between Italy and China which also includes the organization of joint conferences and exhibitions , in Italy and in China, some of which have already been built; the "Due Sguardi una Bellezza" project, was also encouraged in writing by the President of the Council of Ministers and by the President of the Italian Republic, Sergio Mattarella.
In 2021, Astiaso Garcia made a portrait of Pope Francis, personally signed by the Pontiff himself, who blessed and appreciated several of his works, including these in writing, which include "the Crucifixion of Migrants," the "Mercy and Truth" altarpiece, and the monumental fresco of the Annunciation painted in the Holy House of Loreto.
In January 2023 Astiaso Garcia is appointed as a jury member for the Fafce Europe European Art Competition, organized by EUROPEAN ART CONTEST and held inside the European Parliament in Strasbourg on June 14, 2023.
CURRICULUM ARTISTICO
- Esposizione “Whaiting for the bus”
presso la Facoltà di Architettura "La Sapienza" (Roma).
- Esposizione “Imago” (Piazzale
Tiziano).
- Esposizione presso il “Centro Nazionale d’Incisione" di Formello.
- Esposizione presso la Galleria “il Canovaccio“ (Quello che è stato lo studio del Canova).
- Partecipazione alla rassegna
Nazionale di Video-Arte con il "Cortometraggio Rivelazione".
- Partecipazione all’Arte in Fiera di Reggio Emilia
- Esposizione presso il Chiostro delle Clarisse a Terlizzi (Bari).
- Performance “Pavimentales“: Realizzazione di 30 metri di pittura su strada con i bambini delle scuole elementari di Roma.
- Esposizione premio Open Art presso le Sale del Bramante (Piazza del Popolo, Roma).
- Esposizione "Plasma, Dissoluzione e Forma" Galleria Biblioteca Elsa Morante.
- Esposizione presso Galleria Fieri
(Albania).
- Esposizione presso l'Art-Hotel Santa Prassede (Roma).
- Esposizione presso l'Accademia d'Ungheria in Roma.
- Esposizione presso il Complesso "Le Tre Fontane" (Roma)
- Esposizione bi-personale presso il Museo Nazionale di Malta “Contemporary Hall“.
- Esposizione personale presso la Galleria “Acquario“ (Roma, Via Giulia).
- Esposizione personale presso la galleria “Astarte” (Parigi).
- Esposizione personale "Fabi, Arte, Moda e Comunicazione" (Monte San Giusto).
- Esposizione personale presso il “Palazzo dei Capitani” (Ascoli Piceno)
- Esposizione personale presso
il “Teatro Quirino” di Roma.
- Esposizione personale presso lo Spazio Museale dell'Agostiniana a Piazza del Popolo.
- Esposizione personale presso lo Spazio Museale dell’Accademia di Romania (Roma).
- Esposizione personale presso
“Atelier MONTEZ”.
- Esposizione personale presso l'Istituto Culturale Portoghese di Sant'Antonio.
- Esposizione personale “Eterno Femminino” presso Palazzo Velli (Trastevere).
- Esposizione personale presso “Turris Eburnea” (Largo Argentina).
- Esposizione personale Galleria Cervantes (Piazza Navona).
- Esposizione personale Nvmens Gallery (Colosseo).
- Esposizione bi-personale presso la Pontificia Università Gregoriana
VISIONE POETICA
Oggi è importante poter sovvertire le tradizionali funzioni e forme del
quadro, il piano pittorico può essere tagliato, bruciato, smontato, assemblato,
sostituito con le sostanze e i processi più vari perché l’artigianato conferma
la cultura, l’arte la mette sempre in discussione.
Tuttavia l’artista che non conosce la storia dell’arte ignora il suo
passato e le sue innovazioni segneranno solo mode passeggere; Noi artisti
dovremo essere come un’onda del mare che raggiunge l’ onda che la precede e si
spinge un pochino più in là.
Attraverso l’arte desidero creare ponti tra i canoni della bellezza
classica e le avanguardie della pittura del nostro tempo. Intendo il
contemporaneo come una sintesi di modernità e tradizione. Diceva Modigliani:”
la modernità è un gran mistero, accoppiata a ciò che fu, gravida di ciò che
sarà”.
L’opera autentica partecipa al mistero della Bellezza che ogni uomo può
contemplare nel creato, ogni artista copia la natura anche senza saperlo. Il
quadro diventa dunque lo spazio di una libertà da scoprire, finestra
dell’anima e de-ja-vù della creazione. L’atto creatore deve essere
anteriore alla forma e al suo contenuto, non importa tanto l’intenzione
dell’artista quanto la sua capacità di lasciarsi sorprendere dall’opera.
L’eredità dell’artista consiste più che in una serie di quadri in un
atteggiamento riguardo la vita! L’arte è nostalgia del cielo e desiderio di
pienezza! La radice dell’esistenza umana è abitata dal desiderio di trascendere
tutti i limiti, la Bellezza è fragile custode di questo insopprimibile anelito!
“Fare Arte significa in ogni cosa mostrare Dio.”
Francesco Astiaso Garcia
TESTI CRITICI SULLA
PITTURA
DI FRANCESCO ASTIASO GARCIA
Ogni artista, in modo più o meno consapevole, si mette (e ci mette) in rapporto con
la natura. In Astiaso García questa
connessione non è solo esplicita,
è molto di più: è strutturale. La natura diventa essa stessa parte integrante della materia pittorica. Francesco, in definitiva, non raffigura la natura ma raffigura “con” la natura. I suoi dipinti sembrano essere formati veramente
di aria, acqua, terra e fuoco, con
tutta la specificità del loro manifestarsi:
posseggono l’inafferrabile leggerezza dell’aria,
il fluido vagabondare dell’acqua, l’eroica
densità della terra, l’ insondabile
passionalità del fuoco.
L’artista, si
muove alla luce di una profonda motivazione religiosa. In questa ottica, la
persona umana non è solo una creatura
di Dio, ma ne è l’immagine; è il
vertice e la sintesi dell’universo,
accogliendo in sé la vertiginosa
evoluzione della materia e l’avventuroso stupore dello spirito; è lo specchio
nel quale la natura scopre la direzione del suo cammino e si proietta verso
una rinnovata identità.
Il pittore si immerge e ci immerge in una realtà che va
al di là del visibile, ma che
costituisce la vera essenza degli esseri
e dell’essere. Lo stupore della natura
riecheggia nei visi umani soprattutto
femminili e, come una cascata di bellezza, inonda lo sguardo del visitatore.
Con uno stile e una tecnica molto originali,
nascono forme nuove, le cui radici
affondano non solo in un linguaggio estetico ma in una visione di vita. Sono opere che testimoniano il percorso
compiuto dal pittore nel suo passaggio
dal figurativo all’astrazione, per giungere
ad una sintesi personale tra le due
istanze; ma soprattutto testimoniano le radici esistenziali di un’arte che vuole essere espressione di
una fede religiosa e di una fedeltà umana.
La costruzione dell’immagine si basa su
moduli apparentemente
occasionali, ma in realtà condotti
con rigore e razionalità; i colori,
con la loro alternanza e la loro
corrispondenza, diventano forme; la luce
non si
limita ad accarezzare le superfici, ma le definisce con vigore e leggerezza;
vuoti e pieni dialogano per creare
dissolvenze, fino all’informale; impressionismo ed
espressionismo si intrecciano per delineare volti
come paesaggi dell’anima, di fronte ai
quali la pausa di sospensione diventa
stimolo alla contemplazione.
Il manifesto della mostra è la
Dafne, simbolo di una profonda simbiosi tra la divinità, l’umanità e la natura. Nel volto diventato foglia e
nella foglia diventata volto la natura celebra il proprio autoritratto.
Così, al termine di questa esperienza visiva e culturale, si ripropone la
grande domanda: se la natura si ritrova nell’uomo e l’uomo è immagine di
Dio, sarà in grado di diventare anche
somiglianza di Dio? Ne sarà
un’immagine somigliante o un rottame sfigurato
e corrotto? E in questo
fallimento, anche la natura sarà travolta?
Il maestro Astiaso García illumina la risposta con un ultimo soffio di
speranza: «L’animo umano è abitato dal
desiderio di trascendere tutti i
limiti, la bellezza è fragile custode di questo insopprimibile anelito».
Non è l’uomo che protegge la bellezza.
È la bellezza che protegge l’uomo.
VINCENZO
FRANCIA
Francesco Astiaso Garcia lascerà un segno nella sensibilità del pubblico,
la sua è la capacità di leggere nel mondo circostante, allo stesso tempo, il
dato oggettivo e la sua interpretazione emozionata.
E’ veramente inconsueto notare come nel suo lavoro ciò che si perde in
definizione o fedeltà coloristica venga recuperato con una leggibilità più
intensa come succede con quello strumento sensibilissimo e libero che è la
nostra memoria, con le sue selezioni apparentemente arbitrarie, le sue
cancellazioni che a volte ci turbano profondamente o anche quelle inaspettate
palingenesi di lontanissime verità che ci travolgono. Il verosimile si lascia
trasformare in immagine onirica, lo slancio creativo resta con rispetto entro i
confini della riconoscibilità, IL SUO FINE è TRASFIGURARE LA NATURA NELL’ ARTE!
GIANLUCA TEDALDI
La vasta e variegata produzione artistica di Francesco Astiaso Garcia
spazia nella sperimentazione di ogni mezzo espressivo: i suoi lavori sono
trasparenti quasi eterei, lasciano trasalire la leggera pienezza della loro
presenza. Il segno che definisce e accomuna il suo lavoro è quel tratto
misterico che si spande, non per definire, quanto piuttosto per far emergere la
figura lasciandola piano piano trasparire sotto l’occhio dello spettatore. Più
che l’aspetto psicologico Francesco Astiaso Garcia indaga l’anima delle sue
figure, anima che sottende e velatamente rivela la sua presenza nel tratto
cinereo che la invita a manifestarsi. Volti e ritratti si fanno indizio
dell’anima che trova nell’opera dell’artista una forma di rappresentazione. Le
figure affiorano dall’espansione del pigmento che come cenere si deposita
sulla superficie pittorica conferendo loro fragilità e leggerezza. Mistero e
fede diventano i fondamenti di una ricerca artistica che si attua
nel quotidiano e si realizza con ogni mezzo espressivo contemporaneo.
L’elemento spirituale lascia una traccia di sé nella maggior parte delle opere,
siano esse istallazioni, disegni o sperimentazioni video lontane da tematiche
religiose dove tuttavia sacralità e mistero emergono da oggetti quotidiani,
volti ritratti e autoritratti. Le figure dell’ artista attraverso la propria
presenza manifestano anche la propria assenza mostrando l’ espressione visiva
di quell’ anima invisibile che mistericamente ci anima, fonte di quella ricerca
continua che contraddistingue la vita dell’ uomo e quella dell’ artista.
FRANCESCA CASCINO
Francesco è un trentenne romano, padre spagnolo, madre italiana. A vederlo,
assomiglia a qualche gentiluomo del Greco. E la sua pittura ricorda qualcosa
del grande di Toledo. Ma nessun allungamento delle figure, nessuna estasi
irreale.
La sua pittura rappresenta la realtà che si sogna, quella che esiste e non
si vede se non con “altri occhi”. Sembra che Francesco abbia questi altri
occhi. I viaggi nel mondo, gli incontri, le sensazioni, i dialoghi, i pensieri:
tutto ciò che è vita e desiderio di vita spunta fuori dai suoi quadri. Ma senza
irruenza, con uno sfumato che ricorda certo Leonardo e che ha bisogno, anzi
“necessità”, di venire osservato, a lungo, da lontano. Allora i volti escono
dalla nebbia e diventano grandi occhi che ci guardano da “oltre il cielo”.
Mi sono fermato e rifermato: i tocchi umidi di “Amanti dietro il
finestrino”, suggeriscono intimità delicate e profonde; “Il bacio” è un
delicatissimo disegno azzurrino su sfondo rosa e dice tenerezza pura;
“Stigmate” è la linea-fantasma di un crocifisso che appare ma è pronto a
dissolversi; “Oltre il cielo” è un volto emergente dalle nebbie e che in esse
si sfuma.
Potremmo continuare perché Francesco è anche irruento, focoso, rapidissimo,
guizzante. È anche fuoco, albe azzurre che paiono notti, colori come esplosioni
vulcaniche, gemiti grida e preghiere.
Cosa si nasconde nell’anima di questo giovane uomo che a trent’anni sembra
aver visto molto, compreso ancor di più eppure essere costantemente in ricerca?
Chissà dove si fermerà quest’arte misteriosa, e se si fermerà. In realtà
sta proprio qui il suo fascino, nel dubbio che la sua ricerca lo porti verso un
altrove metafisico che ci sorprenderà ancora. Francesco è pittore di indagine,
di mai sazia corsa spirituale. Infatti, dopo aver gioito contemplando i
suoi amori, i suoi furori, le sue preghiere e i suoi pianti – celati dentro
nebbie ma ben presenti – si sta bene. Si avverte che così è la vita,
dell’anima, prima che del corpo. Per questo la sua è una pittura spirituale,
che tende all’astratto, fatalmente. Là dove El Greco stava arrivando.
MARIO DAL BELLO
Nella pittura di Francesco Astiaso Garcia due forti energie si manifestano
simultaneamente, l’energia della luce che rivela e l’ energia dell’ ombra che
nasconde.
La sua pittura è una mappa che indica il tracciato di un’ arte di vivere,
l’ espressione di una formula alchemica dietro la quale si cela sempre un
enigma, ogni opera si presenta come ponte teso tra la terra e il cielo. I vari
stati dell’ anima si rispecchiano nell’ incessante oscillazione tra l’ oceano
universale e il mare intimo. C’ è qualcosa di primitivo e allo stesso tempo
profondamente mistico,
di selvaggio e di trascendentale nell’ atto di dipingere di Francesco
Astiaso Garcia.
La tela è sempre pervasa dal desiderio di attraversare la materia per
rivestirla di spiritualità.
Ogni quadro esprime l’ esplosione di un vulcano interiore, la folgore di
movimenti interni che stanno a ricordare il fuoco divino che arde nel cuore
dell’ uomo.
Di fronte alla pittura di Francesco Astiaso Garcia si è colpiti dall’
ardore e dall’ evanescenza, dalla pulsione e dalla sua spiritualizzazione. Nel
bosco mentale del pittore c’è spazio per una sottile linea di confine tra l’
immagine e la pura astrazione, tra la natura e l’ onirismo.
Un linguaggio di passione, in parte sempre misterioso accoglie lo
spettatore e lo conduce fino ad una soglia, la pittura di Francesco Astiaso
Garcia è abitata dal desiderio di trascendere i limiti della figurazione, da
una spinta interna, dal fruscio dell’ invisibile, dallo scorrere di colori
inafferrabili, la sua pittura è prima di tutto un gesto di vita, gesto d’ amore
e di poesia, gesto di fede.
MARIANNE CORDIER
Nel lavoro di Francesco Astiaso Garcia si sente forte l’ esigenza di
andare oltre…
spingere le frontiere del comprensibile al limite dell’ umana razionalità.
La visione dell’ immaginario prende coscienza del suo essere e ne vuole fare
la sua terra d’adozione.
L’ opera abbandona il suo creatore senza rimpianti, come crisalide vola via
per sublimare se stessa,
per raggiungere mete lontane e perse nell’ infinito congiungendosi cosi’ al
primo pensiero di colui che l’ ha creata.…un viaggio tra pianeti e mondi
sconosciuti alla ricerca dell’ assoluto in qualsiasi modo esso si intenda o
recepisca; quella forma di assoluto che genera il desiderio di essere il più
vicino possibile al creatore di tali meraviglie; con umiltà porsi domande,con
umiltà cercare risposte!
ROBERTO ARMINI
Francesco Astiaso Garcia, di ascendenze italo-spagnole, giovane pittore già
affermato, è entrato con determinazione e autorevolezza anche nel mondo
espositivo della fotografia artistica.
La sua produzione comprende un ingente numero di scatti raccolti durante
un'itineranza planetaria dello sguardo, che Astiaso ha lasciato liberamente
spaziare, lungo gli anni, nei suoi numerosi viaggi nei vari continenti.
L’artista come un minatore di bellezza estrae dal mondo con la sua fotocamera
poesia e verità, e lo fa con sorprendente destrezza e l’ assidua ricerca di chi
sa estrarre segnale da rumore, isolare il bello dal brutto, soffermarsi sull’
inosservato, ritrovare il perduto e proporre il nuovo, il mai visto. La sua
attitudine autoriale costituisce uno degli svariati elementi che fanno la
differenza tra una fotografia che possa essere riconosciuta come un'opera
d'arte e una che non lo è.
L’arte fotografica di Francesco Astiaso Garcia è quanto mai contemporanea,
priva di ogni reiterato stilema e refrattaria a ogni tentazione di maniera. Ciò
vale sia per le caratteristiche di composizione e contenuto delle sue opere,
sia per le modalità con cui queste sono offerte alla visione del pubblico.
Al centro del lavoro visivo dell'artista c'è la Bellezza. La bellezza del
creato, trattata in modo estatico e poetico, apprezzabile da coloro che
mantengono l'umiltà, infantile, di lasciarsi ancora stupire. La bellezza che
ritrae e propone l'autore ha a che fare con la manifestazione di Dio, come
Astiaso stesso dice e scrive. Questa bellezza è quella del creato, che
presuppone un Creatore. Dice San Leone Magno «[...] il cielo e la terra, il
mare e quanto si trova in essi proclamano la bontà e l'onnipotenza del loro
Creatore.». E, a tal proposito, Francesco Astiaso scrive «Il creato annuncia la
sapienza e la presenza del Creatore, l'annuncia in una forma visiva, senza
parole, senza che se ne possa udire la voce.».La sua, allora, diviene, in un
certo senso, un'opera fotografica potenzialmente “profetica”. La Verità che è
oggetto del suo sentire, della sua ricerca e del suo operare, è quella della
Rivelazione. Ecco che allora il Bene, il Vero e il Bello ritrovano,
mirabilmente congiunti, il loro giusto ruolo e la loro centralità nel discorso
sull'arte. Con estetica e arte ricomposte e riconciliate rispetto alla frattura
del Novecento.
L'opera di Astiaso, in conclusione, è anche “evangelizzatrice”. Proprio
perché profetica. Contribuisce cioè a mettere in relazione l'uomo con Dio. La
sua vita con la Parola. Le Epifanie di cui si parla, allora, possono diventare,
auspicabilmente, le manifestazioni, le rivelazioni che quotidianamente Dio
compie nei confronti di ciascuno di noi. Lungo il percorso della nostra
esistenza. Questo, Astiaso, lo sa benissimo, e ce lo ricorda di foto in foto,
come un fotografo in cammino, che, con noi, e per noi, fa presente che tutti,
in carovana, siamo chiamati oltre. Non possiamo, allora, che dirgli grazie.
Grazie di cuore
ENRICO NICOLO'
La storia di Francesco Astiaso Garcia è una storia pittorica. Il suo lavoro
spazia tra il materico, l’astratto e il figurativo. Ma è quando l’artista
romano mischia letteralmente gli stili, in particolare l’astratto e il
figurativo, che raggiunge l’eccellenza. Con una ricerca del nuovo, del
particolare, e una ricercatezza dei materiali e delle tecniche. E allora basta
un po’ di carta regalo tra la tela e il colore a inventare una storia; bastano
delle gocce di pittura, casuali, per richiamare un paesaggio Africano. E
allora, basta uno schizzo d’olio su un foglio di carta per ‘creare’, dal nulla,
un pugno nello stomaco. Una contemporaneità che rimanda continuamente al
classico. Ognuno dei dipinti ti guarda da dietro quella patina di astratto che
è la nostra immaginazione. Ci lascia liberi di vederci dentro ciò che siamo
capaci di creare, una tela fatta di suggestioni. Dipinti pieni di ciò che gli
occhi di chi guarda, sono capaci di vedere. Potente.
ROSSANA SOLDANO
Tanti sono i sentimenti che provano coloro che hanno la fortuna di
avvicinare Francesco Astiaso Garcia.
Ventisette anni, quinto di sette figli, bello, profondo ed incredibilmente
pieno di talento e sensibilità artistica.
Sin da piccolo ha manifestato chiaramente le sue abilità nel disegno e
nella pittura, ed i genitori, papà spagnolo e mamma italiana, catechisti
itineranti all’interno del Cammino Neocatecumenale, hanno incoraggiato la
sua vena artistica. I risultati sono evidenti nonostante la giovane età Astiaso
può vantare al suo attivo numerose esposizioni, in Italia e all’ estero.
La sua vita è sempre stata condita dai viaggi; da piccolo, per seguire i
genitori negli spostamenti durante le missioni di evangelizzazione, e da grande
per conoscere il mondo, e soprattutto per collaborare con chi ha dato una forte
impronta nella sua formazione artistica: Kiko Arguello, pittore e scultore
spagnolo, autore di innumerevoli opere iconografiche, nonché fondatore del
Cammino Neocatecumenale. Molte sono le chiese, in Italia, e anche una
cattedrale a Madrid, le cui icone sono state dipinte, tra gli altri, anche da Francesco
Astiaso Garcia.
La sua vasta produzione artistica spazia nella sperimentazione di ogni
mezzo espressivo. Opere a volte crude e nitide, altre volte sfumate, velate e
morbide, quasi trasparenti, irreali, evocative, dense di significato, talvolta
misteriose, intrise di spiritualità. L’ arte di Francesco Astiaso Garcia
esprime una bellezza che non è fine a se stessa, ma volge il suo sguardo verso
l’infinito. Essendo l’artista in questione giovane, la cosa commuove ed incanta
ancora di più.
SABRINA PIETRANGELI PALUZZI
Artista sobrio e di carattere gentilmente poetico, egli è conscio di come
il suo patrimonio culturale di origine non sia sopprimibile ed è altresì consapevole
del fatto che in arte non si possa esprimere alcunché che non rifletta la
propria e più profonda matrice umana e culturale. Che non sia fatto, quindi, a
mi manera.
La sua arte opera una vera trasformazione della materia, che viene per così
dire “spiritualizzata”: i mezzi fisici, privati d’ogni materialità, rifrangono
l’essenza, vale a dire la qualità di un mondo originario.
Il discorso dell’artista continua senza interruzioni, le strutture
pittoriche vengono elaborate costantemente e con piena autonomia, ma su
principi mai smentiti nel corso di tutta la sua esperienza artistica. Astiaso
Garcia, nei suoi quadri, sembra aver fatto suo il principio di Delacroix: “Il
poeta si salva con la successione delle immagini, il pittore con la loro
simultaneità”.
RICCARDO GESSANI