IL SESTO GIORNO Mostra personale di pittura di Francesco Astiaso Garcia



Venerdì 17 giugno, alle ore 18:00, presso la Galleria d'Arte Sempione, in via Corso Sempione 8, sarà inaugurata la mostra d'arte IL SESTO GIORNO di Francesco Astiaso Garcia a cura di Mario Borgato. La mostra comprende circa 40 opere, la maggior parte delle quali, completamente inedite. La mostra resterà aperta tutti i giorni fino al 3 luglio, dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 17:00 alle 21:00.

Il giorno dell’inaugurazione, alle ore 21:00, tutti i presenti saranno invitati a visitare lo Studio d'Arte di Francesco Astiaso Garcia, nei pressi della galleria, in via Monte Nevoso.

La mostra Il sesto giorno vuole essere una sorta di viaggio estetico contemplativo che ci porta, attraverso la pittura contemporanea, a ripercorrere la Genesi dell'Universo che dagli elementi primordiali, vede il suo compimento nella creazione dell'uomo. Il creato è un grande libro che l'uomo deve saper leggere, ma occorre conoscerne l'alfabeto, e a tal proposito il contributo degli artisti è insostituibile, come spiega bene Walter Benjamin: "La natura è un insieme di simboli e geroglifici che il poeta interpreta e traduce, egli è il decifratore del linguaggio segreto dell'Universo". Ogni opera d'arte dovrebbe attingere direttamente alle origini dell'Universo, ma l’arte sembra aver perso il desiderio di produrre bellezza; è l'assenza della natura a pesare sull'arte come una malattia mortale. Il dialogo con la natura resta per l'artista condicio sine qua non.

Dovremo considerare il canone nell’arte come una scoperta, una verità obiettiva piuttosto che un’invenzione, o un espediente umano. Matisse è chiarissimo al riguardo: "La gente che fa dello stile per partito preso e si allontana volontariamente dalla natura resta al margine della verità. Quando un artista dipinge deve avere questo sentimento di copiare la natura. E anche quando se ne sia allontanato, deve restargli la convinzione di averlo fatto per renderla più pienamente".

Tutto in natura è una perfetta relazione armonica, in natura non esiste l'astratto e il figurativo, esiste la bellezza con le sue leggi e le sue relazioni; ogni autentica opera d'arte, antica o contemporanea, astratta o figurativa è in qualche modo un de-ja-vù del creato.

Il pittore si pone di fronte al creato come uno scienziato che ne analizza e ne approfondisce il mistero e scopre che in fondo la bellezza è semplicemente la logica che decifriamo dallo studio delle leggi della natura, qualcosa quindi di universale, oggettivo e molto concreto, qualcosa che ci unisce tutti come fratelli, coinquilini del mondo. La bellezza è il linguaggio segreto dell’Universo, la logica che accomuna scienziati e artisti; perciò se l'arte è lo splendore della bellezza e la bellezza è lo splendore della verità, l'arte ci mette in relazione con qualcosa o qualcuno che trascende i confini, le culture, le fedi e le appartenenze; forse per questo Giovanni Paolo II ha scritto: "Nessuno meglio di voi artisti, geniali costruttori di bellezza, può intuire qualcosa del pathos con cui Dio, all'alba della creazione, guardò all'opera delle sue mani".

Il sesto giorno è il giorno del sogno di Dio, un grande disegno di fraternità; l’intera famiglia umana unita nell'amore che vive in armonia nella meravigliosa casa comune, sotto lo stesso cielo e sulla stessa terra. L'auspicio è che ciascuno possa trovare il proprio posto e dare il meglio di sé in questo grande disegno.

Francesco Astiaso Garcia

 

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