Il mecenate storicamente è colui che ha la capacità di
spendere nelle arti, appassionato di verità e bellezza, cultura e progresso. Chi sono i mecenati contemporanei e che ruolo hanno? L'Italia è nota nel mondo per la sua grandezza storica nella cultura e nelle arti ma oggi non investe abbastanza nei suoi artisti!
Oggi è possibile
diventare mecenati anche senza ingenti risorse; per aumentare la
platea potenziale dei sostenitori dell'arte contemporanea è importante
la sensibilizzazione alla bellezza. Tra i compiti dell'artista ci deve essere quello di aiutare le persone a conoscere meglio le possibilità connesse alle varie forme di mecenatismo, che vanno dallo sviluppo culturale della persona al miglioramento del proprio ambiente, senza dimenticare i vantaggi economici che ne derivano;
Investire in opere d'arte contemporanea può rappresentare
una valida alternativa agli investimenti in immobili e beni di lusso,
diversificando senza che vi siano forti rischi di svalutazione.
Orientarsi verso l’arte
emergente permette di acquistare delle opere di qualità ad un prezzo
ragionevole, ancora non gonfiato dalle dinamiche commerciali e dalle
speculazione dei mercati. Il segmento di mercato degli artisti emergenti
oscilla tra i 2.000 ai 15.000 euro.
Quando parliamo di artisti emergenti ci riferiamo a quegli
artisti che indipendentemente dall’età,
stanno iniziando a farsi notare: il loro nome gira tra gli addetti ai lavori,
si comincia a scriverne sulle riviste di settore e, in prospettiva futura
sembrano promettere bene.
Ad ogni modo, qualora il vostro budget non fosse sufficiente
per comprare un’opera in particolare che ha
attirato la vostra attenzione, è importante sapere che oggi gli artisti
lavorano su una pluralità di medium con fasce di prezzo ben diverse tra di
loro, e questo può aprire possibilità non valutate inizialmente.
Ad esempio l’acquisto
di un’opera di più modeste
dimensioni o di un disegno invece di un dipinto. Un’ottima alternativa potrebbe essere ancora l’acquisto di un’opera
serigrafica a tiratura limitata, firmata ed autenticata dall’artista.
A questo punto sorge d'obbligo la domanda: Su quale cavallo
puntare? Quale
artista scegliere come meritevole delle nostre attenzioni e dei nostri soldi?
La maggior parte dei potenziali acquirenti preferisce
delegare la risposta ai cosiddetti "specialisti del settore" che
trattano la materia artistica come veri e propri agenti di borsa e non di
rado prescindono totalmente dall'oggettivo valore di un'opera;
Quanti critici e galleristi infarinano il loro linguaggio
economico-speculativo con riferimenti poetico-estetici e spingono il
cliente lì dove si muovono i soldi!
E' molto facile che il mercato con il suo entourage di
galleristi, mercanti e collezionisti, tiranneggi la produzione estetica fino al
punto di considerare arte solo quello che si vende. Andy Wharol amava ripetere
che "non si vende tanto la qualità della carne, quanto il rumore della
bistecca sulla piastra".
In poche parole diceva che più importante dell'arte stessa,
è tutta l' operazione di marketing che gli si costruisce intorno.
Perciò, tu che aspiri alla fama come artista, non perdere
tempo in Accademie e scuole di disegno, fatti piuttosto fotografare accanto ad
una celebrity se riesci, e presto sarai abbinato al sostegno dell'elite
culturale globale!
Pierluigi Panza in un saggio dal titolo "l'opera
d'arte nell' epoca della sua riproducibilità finanziaria" scrive:
"Per fare un affare bisognerebbe essere un insider e
telefonare a chi muove le leve: Cosa compri il mese prossimo?...la questione
del valore artistico di un' opera non la stiamo nemmeno sfiorando."
E siamo arrivati al punto: E' ancora possibile parlare di
valore oggettivo di un'opera d'arte o rischiamo di sembrare dei presuntuosi solo a
pensarlo?
Quale potrebbe essere il metro sul quale valutare e
discernere il valore di un’artista?
A chi desiderasse scegliere l'orientamento dei propri acquisti con la propria
testa, i propri occhi e il proprio cuore, senza delegare il gusto alle
dinamiche di mercato, suggerisco di leggere questi 5 punti da
applicare come scala di valutazione all'operato di un'artista:
1) La bellezza: il valore che va oltre ogni discorso economico,
speculativo, etico e sociale. L'opera d'arte non può tralasciare quella che per
definizione dovrebbe essere la prima delle qualità, il valore
estetico-contemplativo. La bellezza nel senso più alto non si limita alla
funzione di arredo, ma facendo risuonare l'oggettività del bello presente in
natura ci spinge a toccare qualcosa di vero e universale oltre ogni moda, ogni
tempo ed ogni manifesto.
2) La qualità di
esecuzione: la manifestazione di doti tecniche acquisite con il costante
esercizio, con lo studio e la formazione permanente. Non ci si può improvvisare
artisti, per i più alti risultati è imprescindibile la pratica, il sacrificio e
la disciplina. La scuola può supportare
l'evoluzione stilistica, fornendo utili spunti tecnici, avvicinando l'artista a
nuove forme di espressione e stimolandolo la crescita personale.
3) L’originalità
e lo standard adeguato di riconoscibilità: la capacità dell’artista di creare opere uniche e non riproducibili, di
raggiungere dopo un percorso di ricerca, una cifra stilistica propria. E' importante saper distinguere un vero Chef da chi ha
imparato a fare il ciambellone con misurini e ricette. L'artista diffida dalle
ricette pronte ed è sempre alla ricerca: l’artigianato
conferma la cultura, l’arte la mette sempre in
discussione. In arte non è tanto importante raggiungere la maestria del tratto di
Rembrandt o della pennellata di Van Gogh quanto trovare il
proprio tratto, la propria pennellata, il proprio stile. La novità si costruisce con un profondo lavoro
di ricerca autonomo da affinare nel tempo per giungere all'espressione autentica della personalità dell'artista. L’unicità di un’opera è
data dall'eccezionale combinazione di fattori non ripetibili, quali potrebbero
essere il talento artistico, il tempo storico, la tecnica e altro.
4) Il pensiero : insieme all’estetica
c'è l'etica, il messaggio; i contenuti dell'opera sono un valore aggiunto che
non possiamo sottovalutare. Oscar Wilde diceva che "non esistono libri
morali e libri immorali ma solo libri scritti bene e libri scritti male".
Solo in parte sono d'accordo; se riportiamo il suo aforisma in pittura ci
accorgiamo che il mondo è pieno di pessimi quadri che rappresentano bellissimi
soggetti e di pregiatissime opere che rappresentano soggetti anche sgradevoli o
provocanti; ciò non toglie che tra le opere di pregio, dobbiamo riconoscere un
valore aggiunto a quelle che comunicano un messaggio che vada oltre il puro
estetismo, la provocazione o peggio il male di vivere. L’ arte non può separarsi dall’esperienza
esistenziale dell’uomo, è indispensabile
una profonda unità tra uomo e artista, tra vita e opera. Dietro alle opere d’arte ci sono le gioie, i dolori degli uomini e dei popoli;
dove manca questo sottofondo le forme nascono vuote e sradicate, lì manca anche
l’arte.
5) Il curriculum: ovviamente è di fondamentale importanza
conoscere il curriculum dell'artista che ha attirato la nostro attenzione; non
dobbiamo fidarci esclusivamente dei nostri occhi e del nostro cuore perchè il
valore economico di un’opera dipende in buona
misura dalla reputazione dell’artista. Prima
di spendere i nostri soldi dunque, non solo è lecito, ma è doveroso
informarci sull'autore dell’opera
che abbiamo davanti, che mostre ha fatto, quali premi ha vinto, chi ha
scritto di lui, in quali collezioni, pubbliche e private, sono presenti le sue
opere. Si dice che un’opera è
pronta per il museo quando è già circolata tra gli uomini caricandosi di
storia, persino a volte di leggenda, quando sarà investita di significati che
si aggiungeranno a quelli ricevuti dai loro autori, in modo da suscitare la
curiosità dei visitatori.
Per concludere, prima di acquistare una mia opera
provate ad applicare questi 5 PUNTI al mio lavoro, analizzando il percorso
biografico, la formazione, il curriculum e il pensiero.
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