La Cattedrale di San Basilio |
Siamo appena tornati da un indimenticabile viaggio in Russia: giunti a Mosca come pellegrini di pace, abbiamo toccato con mano che nonostante le tante contrarietà e resistenze, l’incontro è ancora possibile! Forse un incontro imperfetto, sotto certi aspetti deludente, sotto altri sorprendente, un incontro diverso da come lo avevamo immaginato, ma pur sempre un incontro!
Una cosa è certa, quando domani i figli
dei nostri figli sfoglieranno nei libri di storia le pagine più drammatiche e
cruciali di questi anni difficili e sanguinosi, potremo raccontare loro di aver
provato a dare il nostro piccolissimo contributo al dialogo, immischiandoci in
prima persona per guardare negli occhi i nostri interlocutori e proporre loro
una via diversa dallo scontro: la via della bellezza, dell’incontro, dell’amore
che redime.
Siamo ben consapevoli di non avere avuto
dalla nostra argomenti forti, se non il desiderio sincero di tentare una
risposta all’interrogativo di Dostoevskij: quale bellezza salverà il
mondo? Abbiamo affidato all’arte il compito di varcare
confini aprendo spazi di dialogo e il linguaggio della bellezza si è rivelato
ancora una volta una forza capace di restituire speranza al mondo e di
custodire la dignità e la sacralità di ogni uomo.
L’inaugurazione della mostra “La
Bellezza di Cristo Salva il Mondo” che
ho avuto l’onore di curare assieme ad Anna Usova, è stata un’esperienza
complessa e unica che desidero condividere senza nasconderne le
difficoltà:
La tavola rotonda, durata oltre due ore,
ci ha permesso di ascoltare, con traduzione, gli interventi delle
rappresentanze culturali e delle autorità russe, e ci ha offerto un ampio
spazio per presentare il nostro pensiero, sotto moltissimi aspetti discordante
da quello dei nostri interlocutori: considerato il contesto storico, è stato a
dir poco toccante. A seguire, un meraviglioso concerto, lo scambio dei doni e
un piccolo rinfresco hanno reso l’atmosfera meno tesa e più calorosa.
La giornata si è conclusa in un clima di
gioia e spontaneità: canti e danze tradizionali si sono intrecciati al
desiderio di condividere anche qualche melodia italiana e spagnola, creando
un’atmosfera di autentica amicizia e fraternità. Ancora una volta abbiamo
potuto toccare con mano la grandezza del popolo russo: la sua profondità, il
suo calore e la sua straordinaria capacità di accoglienza.
Centinaia di persone hanno già visitato la
mostra che terminerà il prossimo 15 settembre: questo ci entusiasma, perché il
nostro intento è proprio quello di parlare al cuore della gente prima
ancora che alle istituzioni. Molti dei presenti hanno espresso commozione e
sincero interesse per le opere e per il messaggio di pace che abbiamo voluto
trasmettere.
Siamo davvero a un crocevia della storia:
viviamo un passaggio fragile ma decisivo. Eppure, esiste un’alternativa alla
spirale del riarmo incondizionato che ci sta trascinando verso il muro contro
muro, da cui tutti usciremmo sconfitti. Questa alternativa è la via
dell’incontro e della pace.
In un’epoca segnata da polarizzazioni,
narrazioni divisive e identitarismi esasperati, la cultura può aprire varchi di
empatia e mutuo riconoscimento. La Diplomazia Spirituale, affonda le
sue radici nel terreno più profondo dell’umano. È la diplomazia dell’ascolto,
della compassione, del perdono e della riconciliazione. Si nutre di silenzio,
di preghiera, di testimonianza. È una diplomazia che può operare anche dove
falliscono le altre: nella coscienza, nei legami spezzati, nei gesti simbolici
che curano.
Forse il destino dell’uomo non è quello di compiere pienamente la
giustizia, ma di averne sempre fame e sete. Eppure, è proprio nel custodire
questa sete che si gioca il senso profondo della nostra vita.
Sappiamo bene che la sete inesauribile di bellezza che abita ogni cuore
umano trova compimento solo nello splendore dell’amore che salva, rivelato nel
volto divino. Senza questa bellezza l’umanità non può vivere. La figura di
Cristo ridesta in noi la memoria più profonda di ciò che siamo chiamati a
essere: guarisce le ferite, ispira il perdono e genera comunione.
Francesco Astiaso Garcia
![]() |
Allestimento della mostra "La Bellezza di Cristo Salva il Mondo" |
![]() |
Esterno della mostra |
![]() |
Lo scambio dei doni |
![]() |
Tavola Rotonda |
![]() |
La delegazione degli amici italiani |
![]() |
Apertura della mostra |
![]() |
i due curatori |
![]() |
Alcuni momenti del viaggio |
![]() |
L'Accademia d'Arte a Mosca |
![]() |
Incontro con alcuni rappresentanti della Chiesa Ortodossa |
Nessun commento:
Posta un commento